(ASI) Stop della Danimarca alla somministrazione del vaccino di Astrazeneca per i problemi di coagulazione del sangue in alcuni pazienti.
Lo hanno riferito, nelle ultime ore, le autorità nazionali sanitarie.
La decisione "segue le notizie di gravi casi” a cui è stato somministrato il siero – si legge in una nota. Il comunicato aggiunge comunque che "al momento non è stato determinato che ci sia un legame tra quanto è accaduto con la sostanza iniettata. Anche Norvegia e Islanda hanno adottato, per precauzione, la medesima opzione.
L’ Austria ha detto di avere sospeso la somministrazione di un lotto di vaccini (il numero ABV5300) della nota casa farmaceutica in seguito al decesso di una donna ed il ricovero di un'altra per un'embolia polmonare dopo la somministrazione di due dosi della sostanza. Anche l'Estonia, la Lituania, il Lussemburgo e la Lettonia hanno sospeso in via precauzionale, subito dopo i due episodi, l'uso dei vaccini provenienti dallo stesso lotto, che conta un milione di dosi ed è stato distribuito in 17 Paesi (Italia esclusa). Vi sono, tra questi, Bulgaria, Cipro, Francia, Grecia, Islanda, Irlanda, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Svezia.
L’ Ema, cioè l’ Agenzia europea del farmaco, ha dato il proprio via libera all’ uso del vaccino della Johnson & Johnson. La notizia ha causato, nel pomeriggio, un immediato rialzo delle Borse. L’ indice Ftse Mib, di Piazza Affari a Milano, ha segnato un +1 %.
Non si ferma lo scontro, nel frattempo, tra il Regno Unito e il vecchio continente. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha attaccato, in un'intervista alla rivista Politico, il governo britannico. Londra ha negato di aver imposto "un divieto" alle esportazioni, ma "sappiamo, che ci sono diversi modi per imporre un divieto o restrizioni sui vaccini o sui farmaci. La domanda è: quante dosi hanno esportato? E' un quesito molto semplice a cui non ho ancora avuto risposta", ha detto il belga.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia
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