(ASI) Il Pil, il Prodotto interno lordo, del Brasile calerà a fine anno del 5,52%, queste le stime degli esperti indiolatini che per il 2021 hanno invece previsto una crescita del 3,5%.
La Banca centrale del Brasile ha riferito che a causa della pandemia di coronavirus il Pil del paese subirà una brusca frenata basandosi sulle proiezioni di un centinaio di istituzioni finanziarie. Nel rapporto precedente, era stato stimato che il calo annuale sarebbe stato del 5,62% e che l’indice di attività economica durante il secondo trimestre di quest'anno avrebbe subito un calo dell’11%.
Nel bollettino diffuso dalla Banca centrale per quanto riguarda l’inflazione, gli analisti hanno abbassato le previsioni per quest’anno dall’1,63 all’1,67%, ma hanno mantenuto la previsione del 3% per il 2021.
Tali stime rientrano nell’obiettivo fissato dal Consiglio monetario nazionale pari al 4% nel 2020 e al 3,75 nel 2021, con un intervallo di tolleranza di 1,5 punti percentuali sia in difetto che in eccesso.
Per quanto riguarda il tasso di interesse base di riferimento Selic (utilizzato dalla Banca del Brasile) che è attualmente al 2,25% annuo, il mercato ha mantenuto invariate le previsioni al 2% per l’anno fiscale in corso passando da 3 a 2,75 per cento nel 2021.
All’inizio dell'anno, gli specialisti hanno valutato che la crescita del Pil sarebbe stata di circa il 2,3%; ciò ha suscitato un certo ottimismo, poiché negli ultimi tre anni la crescita era stata di circa l’1% all’anno.
A metà luglio, e tenendo conto dei vari danni causati dalla pandemia Covid-19, uno studio della Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (Cepal) ha stimato che il Pil brasiliano sarebbe sceso del 9,2% nel 2020.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia