(ASI) "Mentre nel mese di aprile è morto un americano ogni 44 secondi (lo dice la Johns Hopkins University) Donald Trump continua a minacciare Cina e Iran; l’inadeguatezza della sua amministrazione nel gestire l’emergenza Coronavirus sul piano interno, e la malvagità della sua politica estera nell’impazzare della pandemia a livello mondiale, hanno portato alla luce la verità: gli Stati Uniti sono molto più vulnerabili di quanto si possa pensare.
Quella degli Stati Uniti è la stessa storia dell’Impero Britannico o prima ancora di quello della Spagna; un declino lento e inesorabile che più che per l’economia, affonda le sue radici profonde nella cultura e nella sconfitta di un pensiero, di una cultura e di un paradigma materialista che umilia i valori umani, come la giustizia e la libertà e il diritto stesso di vivere, dinanzi al denaro ed alla ricchezza.
Le accuse alla Cina
Donald Trump si trova più che altro impotente, più che dinanzi al Coronavirus dinanzi alla sua stessa inadeguatezza.
Come ha fatto notare in un tweet il suo rivale Joe Biden, non sarebbe difficile utilizzare la mascherina in pubblico, e non scherzare sulla salute delle persone; invitare ad iniettarsi disinfettante è come minimo uno scherzo di cattivo gusto mentre decine di migliaia di persone sono morte (ammesso che non lo abbia detto pensando che funzioni sul serio).
A Trump sarebbe bastato tenere il becco chiuso e non fare la previsione di 60 mila morti, per non perdere completamente la sua credibilità ora che i morti negli Stati Uniti sono ben oltre questa soglia.
I tentativi per addossare alla Cina la colpa per la pandermia e chiedere addirittura un risarcimento sono patetici. Anche perchè gli Stati Uniti hanno nelle ex repubbliche sovietiche (e pare anche in Italia), dei laboratori biologici militari segreti sulla quale non hanno mai dato spiegazioni.
Tra l’altro la Cina ha aiutato il mondo intero nell’impazzare dell’epidemia (Italia compresa), mentre gli Stati Uniti non hanno aiutato nemmeno i loro alleati della Nato. Per non parlare di Russia, Venezuela, Siria, Iran, Cuba, Yemen, Palestina alla quale hanno continuato a imporre sanzioni, che vietavano pure la vendita di medicine e attrezzature mediche.
Azione questa che altro non è che un CRIMINE contro l’umanità e contro milioni di esseri umani, in diversi continenti.
Milioni di persone che hanno una memoria, anche se i media prezzolati dell’Occidente (Italia compresa), non vogliono parlare di queste sanzioni criminali.
I tafferugli con l’Iran nel Golfo Persico
A 11 mila km dal loro territorio, gli Usa giocano nel Golfo Persico una partita persa in partenza. L’Iran non vuole una guerra ma ha dimostrato, più di ogni altra nazione al mondo, di non temere minimamente gli Stati Uniti.
Per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, una base Usa è stata bombardata in Iraq, l’8 gennaio scorso dai Pasdaran della rivoluzione islamica con missili balistici. Il bilancio è stato di oltre 150 feriti, che l’amministrazione Trump ha nascosto con grande maestria, cercando di rivelare gradualmente e a distanza di settimane il bilancio veritiero.
Soleimani è stato vendicato alla grande, ma visto che accanto a lui è stato ucciso anche un eroe dell’Iraq, nemmeno in Iraq nessuno vuole più la presenza degli Stati Uniti.
Per tornare ai Pasdaran, proprio loro hanno inviato nello spazio, il primo satellite militare della storia dell’Iran. Si ipotizza che altri satelliti in futuro possano permettere ai droni e agli aerei militari dell’Iran di avere un sistema di navigazione satellitare indipendente dal GPS e dal GLONASS.
L’elemento che gioca contro “la supremazia” che gli Stati Uniti ritengono proprio “diritto”, è il tempo.
Col tempo le popolazioni indipendenti si stanno sviluppando sempre più; è vero che eredi di grandi civiltà del passato (come Italia e Giappone), sono purtroppo succubi e ricattabili dal loro potere, ma altri attori (Cina e Iran), si stanno dimostrando sempre più all’altezza per contrastare lo strapotere americano.
Proprio il tempo aiuterà sempre più popoli a capire che per essere grandi, non bisogna vendere l’anima agli Stati Uniti e cedere ai loro ricatti.
Questa potrebbe sembrare propaganda, ma non lo è se pensiamo che Iraq, Siria, Venezuela, Yemen, Cuba, Corea del Nord, Bolivia, Sudafrica, Russia, India, Brasile ed ecc…hanno manifestato più volte segnali molto chiari sulla volontà di agire in maniera indipendente. Il 7 gennaio il Parlamento iracheno ha votato sì all’espulsione delle forze americane dal proprio territorio. In Asia occidentale, l’avventure Usa sembra davvero vicina alla fine.
Trump mostra i muscoli sperando di ingannare i creduloni
A tantissimi americani che con l’arrivo del coronavirus hanno ben pensato di andare a comprare le pistole, un presidente che minaccia piace sicuramente e Trump minaccia Cina e Iran per giocare a Capitan America e vincere le prossime elezioni.
Il Re è Nudo
Che vinca o meno, la parabola della sua amministrazione è una conferma a quanto già osservato e visto in precedenza: la sconfitta del materialismo, del secolarismo e del capitalismo.
Il sistema sanitario all’americana, che lascia morire i poveri e cura i ricchi, è decisamente deludente dinanzi al sistema sanitario basati sui valori (anche se ben diversi) di Iran e Cina, che curano in maniera forte, efficiente e ordinata ricchi e poveri.
La superpotenza che si presentava come difensore dei diritti umani, come fa a imporre sanzioni a popolazioni assolutamente innocenti per fare morire di fame e malattie?
Il crollo morale dell’Occidente ha un rumore cosi forte e assordante che nemmeno l’informazione a senso unico può più nascondere al mondo le verità.
Gli Stati Uniti e con loro l’Occidente materialista, secolare e capitalista stanno entrando nel cestino della storia. Semmai ci sara' un futuro per questa civilta', sara' sicuramente diversa e basata su valori diversi dal denaro e dalle armi.
Come nella fiaba di Andersen, il Re è Nudo ma a gridarlo per ora è solo un bambino, che rappresenta oggi le poche voci fuori dal coro.
Davood Abbasi
Fonte: https://parstoday.com/it/news/middle_east-i214654-trump_minaccia_ma_non_si_accorge_che_il_re_è_nudo