(ASI) Il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill I, ha messo in guardia da chi vuole riportare la Russia all'instabilità del periodo delle rivolte contadine di fine '500 e inizio '600 e ai tentativi di rovesciare il potere con aiuti stranieri. Il suo è un vero e proprio appello, rivolto ai russi dai microfoni di una trasmissione televisiva, nel quale invita "a non lasciare che Smuta (il nome russo di quei moti rivoluzionari ndr) entri nelle teste e nelle menti della gente".
"Ci sono persone - ha avvertito, con chiaro riferimento ad alcuni dissidenti che predicano rivolte - che come i nobili di Mosca offrono ricette inaccettabili per la modernizzazione delle nostre vite e il miglioramento delle condizioni dei nostri popoli". "Dopo il periodo delle rivolte - ha ricordato Kirill alludendo all'avvento della dinastia dei Romanov nel 1613 - la Russia ebbe un nuovo soffio di vita, ci fu un colossale sviluppo della vita nazionale, dell'economia e della coltivazione delle terre". Domenica la Russia celebra la Giornata dell'unità popolare che ricorda la vittoria sugli occupanti polacchi cacciati dal Cremlino nel 1612, preludio all'insediamento dei Romanov.
Redazione Agenzia Stampa Italia