(ASI) “La sentenza del TAR sui dirigenti esterni impone riflessioni e non pezze d’appoggio, che sarebbero le ennesime.
Già trovo sconsiderata la notizia del ricorso al Consiglio di Stato, per il quale farò accesso agli atti chiedendo quale studio legale seguirà la pratica e quale sarà il costo implicitamente sostenuto dai contribuenti. Si prenda atto che la nominopoli di questi due anni di governo Zingaretti è stata più che forzata. Mi auguro che questa Giunta eviti l’approvazione di qualunque atto ricognitivo teso a sanare il quadro attuale degli incarichi dirigenziali. Sarebbe l’ennesima caduta di stile di Zingaretti e della sinistra di governo”, così in una nota Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio. “Intanto troviamo sconcertante il fatto che il Segretario Generale della Regione Lazio si affretti ad inviare una comunicazione ufficiale a tutti i dirigenti apicali esortandoli a continuare nel buon lavoro e sostituendosi alle decisioni del TAR dichiara che i provvedimenti di conferimento degli incarichi continuano ad essere pienamente in vigore come se nulla fosse accaduto. Ricordiamo al presidente Zingaretti che il TAR è perfettamente entrato nel merito della questione affermando che, proprio per inciso, i dirigenti esterni sono superiori rispetto al limite percentuale massimo previsto dalla normativa. Alla vergogna non c’è proprio mai fine e Zingaretti, il prossimo 12 marzo in audizione in Commissione Bilancio, dovrà chiarire tutto questo”. Conclude Santori.
Redazione Agenzia Stampa Italia