(ASI) Avezzano - Da quando è stato eletto, il Sindaco Di Pangrazio, ha sempre sostenuto che NON avrebbe tagliato le risorse destinate al sociale, ma le avrebbe solo razionalizzate, dando maggiori servizi attraverso la ridistribuzione dei fondi.
La vicenda del nido comunale è invece l'emblema di un’incapacità congenita della politica locale di essere chiara nei confronti dei cittadini. C'è una scelta deliberata di fare cassa sulle spalle dei servizi sociali per finanziare altre attività.
Per l’anno 2012-2013, l’amministrazione comunale dichiara di non essere più in grado di sostenere finanziariamente il nido, e a fronte dell'insorgere delle mamme, assicura che il nido non chiuderà giocando sull'ambiguità che la sede, messa a bando per locazione di un'attività di nido d'infanzia, continuerà ad essere aperta.... In realtà, si tratta, semplicemente di una struttura privata come tante altre (Metamorfosi, Banda dei birichini, ecc.) che paga un affitto per un locale di proprietà comunale. Tutta un'altra storia rispetto ad un Nido Pubblico. Il Comune chiede alla società affittuaria un canone annuo di 33.000 euro, ma continuerà a fornire un aiuto per l’integrazione delle rette agevolate sulla base dell’ISEE fino a 60.000 euro (in sostanza il Comune doveva risparmiare i 33.000 euro di fitto).
È chiaro che in queste condizioni, la società interessata “Cooperativa Sociale Zeffiro” non riusci a fornire un servizio adeguato. Morale della favola, il Comune non riesce ad incassare nemmeno una mensilità dell’affitto pattuito e anche la fideiussione richiesta risulta inesigibile, inoltre, la vigilanza del Comune è assente e da alcuni controlli non tutti i dipendenti risultano in regola e gli stipendi non vengono pagati regolarmente.
Dopo 24 mesi di canoni di locazione inevasi, l’amministrazione comunale si accorge che qualcosa non va, decide di sfrattare la Zeffiro e prepara la nuova gara a cavallo del ferragosto (8-22 agosto i termini per partecipare) per una nuova gestione che deve essere già insediata e pronta per i primissimi giorni di settembre, compresa l'assunzione di personale e tutta un'ulteriore serie di esigenze organizzative ed amministrative.
A questo punto ci chiediamo: Perché l'amministrazione non è intervenuta prima? perché abbiamo perso anche il secondo anno di canone? Ad oggi oltre a dover pagare le spese legali, il nuovo anno è a rischio?
Inoltre, la formula del bando di affitto che ha già dimostrato i suoi limiti, probabilmente non funzionerà, anche il canone, come pare, sarà dimezzato. La struttura ha una gestione costosa e le iscrizioni difficilmente raggiungeranno il tetto dei posti disponibili (45), perché l'offerta privata in città non manca ed è sul mercato da più tempo e da maggiori garanzie di continuità.
Ciò che serve, è che il Comune, riprenda sotto la sua responsabilità diretta un servizio essenziale che rappresenta uno dei cardini del welfare come del resto è sua competenza. Se necessario vanno eliminati altri sprechi e sovvenzioni non altrettanto necessarie. Se il Comune vorrà operare in questa direzione ci troverà pronti al dialogo costruttivo per sostenere ed aiutare la pubblica amministrazione, in caso contrario si prepari ad una dura battaglia.
Gruppo Movimento 5 Stelle Avezzano