(ASI) Nei giorni 18, 19 e 20 luglio le piazze italiane si coloreranno del colore di un’Europa che dice basta all’ottusa austerità e che vuole ricominciare a crescere, che vuole scrivere una nuova storia, una nuova politica economica e un nuovo sviluppo.
Tre giorni intensi di informazione, dibattito e condivisione che sono la risposta del Comitato Promotore referendario all’inutile querelle sull’austerità flessibile. Firmare i quattro quesiti referendari è una scelta a favore di un’Europa che non vuole dividere i Paesi e i Popoli ma che è consapevole che condividere gli oneri del riequilibrio macroeconomico significa rendere più sostenibili quei costi sociali che nella loro formulazione attuale non solo non sono necessari ma acuiscono le conseguenza della crisi economico finanziaria, minacciando la stessa stabilità dell’area comune europea.
Continuare a credere che con l’austerità si creino le basi dello sviluppo futuro significa continuare ad avere una visione distorta della realtà. Con i 4 quesiti referendari ci proponiamo di eliminare quei vincoli di ulteriore austerità che sfibrano il tessuto della comune cittadinanza europea e che creano pericolose sacche di intolleranza. Non possiamo permettere che l’ottusa austerità peggiori il quadro della finanza pubblica generando ulteriore disoccupazione, disgregando il tessuto sociale, economico e politico.
I 4 quesiti referendari si propongono di abrogare alcuni articoli della Legge 243 del 2012 che imponendo, o consentendo, oneri aggiuntivi e ancor più rigoristi rispetto a ciò che richiede la norma europea sono un applicazione particolarmente ottusa del principio di equilibrio dei bilanci.
Il 18, 19 e 20 luglio saremo in moltissime piazze italiane per dire Stop Austerità e per raccogliere le firme di tutti gli italiani che hanno a cuore il futuro dell’Europa.