“Gentile Ministro,

 dal  Venezuela arrivano notizie di una ulteriore escalation, in queste ultime settimane, di tensioni, violenze e disordini, con evidenti ripercussioni anche sulle comunità e sulle imprese italiane.

Sicilia Mondo, Associazione Socio-Culturale che da 50 anni mantiene un rapporto di relazione con due generazioni e mezzo di siciliani in Venezuela, segue con crescente preoccupazione il precipitare della situazione.

Dalle Associazioni e da tanti amici, oltre alle notizie allarmanti,  arriva una forte richiesta di esporre  la loro sofferenza  al Governo italiano,  per un intervento di tutela presso le Istituzioni venezuelane. 

In questa direzione, come Associazione vogliamo essere voce delle comunità siciliane per chiedere, alla Sua sensibilità di Ministro degli Affari Esteri, di portare nel Governo una risoluzione urgente di tutela e di vicinanza alle nostre collettività ed alle numerose imprese italiane in difficoltà.

Fabio Porta, parlamentare siciliano residente a San Paolo, eletto nella Circoscrizione America Meridionale, con il quale siamo collegati, ci ha informato di essere già intervenuto presso la Commissione Affari Esteri del Parlamento, presso il Governo ed  il Sottosegretario agli Esteri Mario Giro, nonché di avere effettuato una missione in Venezuela insieme ai parlamentari della Circoscrizione per portare solidarietà e vicinanza alle nostre collettività.

Anche Ugo di Martino, catanese residente a Caracas, Consigliere del C.G.I.E., ha portato la questione venezuelana  nel Comitato di Presidenza del C.G.I.E. di cui è componente, nell’Assemblea Plenaria dello stesso del 28 maggio u.s. e ha ottenuto dal Sottosegretario Giro l’impegno di una nuova visita in Venezuela entro il mese di luglio. Anche il Consigliere Collevecchio ha sollevato il problema in Assemblea Plenaria.

Ma questo è già passato remoto rispetto all’emergenza del presente.

In Italia, la tragedia che vive il Venezuela è pressoché sconosciuta, nonostante la presenza di quasi due milioni di oriundi italiani  di cui circa 120.000 con cittadinanza e passaporto e di numerose imprese di successo. Un pezzo d’Italia  che non può lasciare indifferenti nessuno.

Sull’aggravarsi della situazione citiamo alcune testimonianze sconvolgenti di collaboratori ed amici, anche se qualcuno ha raccomandato di non citare il proprio nome per paura di rappresaglie politiche. Il che dice tutto.

Enzo Auteri, da 25 anni nostro collaboratore,  attualmente in Sicilia:  “A Valencia la vita è invivibile, si ammazzano le persone per sottrarre loro le scarpe. La sera non si esce da casa perché la malavita è dilagante.  Oltre all’indigenza popolare anche il potere politico fa la sua parte arrestando gli avversari”. Giuseppe Mirabella di Caracas: “Davanti al Consolato c’è la fila per la richiesta del passaporto. La gente scappa dal Venezuela”. Salvatore Incognito da Maracaibo: “Cerco di vendere tutto, compresa la casa, per ritornare in Sicilia perché la mia vita e quella della mia famiglia sono in grande pericolo”. Francesco Calandrucci da Maracay: “Qui siamo nella miseria più profonda, non si vive più. Abbiamo bisogno di tutto, la gente scappa. Cosa può fare Sicilia Mondo per noi?” Surreale il quadro che ci fornisce via e-mail José V. dello Stato di Carabobo: “Siamo in un Paese segnato dal caos e dalla paura dei cittadini, dove è stato distrutto il progresso e la civiltà degli ultimi 20 anni. Le classi sociali e i singoli cittadini si odiano tra di loro a morte. I poveri di oggi sono più poveri di ieri.  Un paese in dissesto che non produce, la corruzione ai limiti massimi, l’inflazione oltre il 70%. Mancano i prodotti base e le medicine essenziali i cui prezzi sono alle stelle. Manca spesso l’acqua e la luce. La criminalità produce un morto ogni 20 minuti. Il Governo risponde con la repressione dei giovani, dei dissidenti e di chi la pensa diversamente.  La gente è disorientata e disperata”.

Davanti a questo triste scenario non intervenire, non fare ciò che è possibile fare, ci darebbe un senso di colpa.

Sicilia Mondo, espressione viva delle comunità siciliane in Venezuela, ritiene di essere legittimata del diritto-dovere di rappresentanza nei confronti del Governo.

In questa veste, davanti al precipitare della situazione, si rivolge alla sensibilità del Governo per una più urgente ed incisiva azione nei confronti delle Istituzioni  venezuelane, a tutela dei cittadini italiani, dei loro beni, delle loro imprese.

Per le nostre collettività sarà il segnale forte che il Governo italiano è presente quando occorre tutelare i propri concittadini, anche quando vivono fuori dall’Italia.

Un fatto non di poco conto per i tantissimi connazionali che gelosamente custodiscono l’orgoglio della identità italiana mai dismesso.

Siamo convinti che il Governo  provvederà perché gode della fiducia nostra e di quella dei connazionali.

Ringraziando fin da ora, si inviano distinti saluti.

Il Presidente

Avv. Domenico Azzia

Consigliere C.G.I.E.”

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