(ASI) Roma - “Ares 118, al peggio non c’è mai fine. L’ultima notizia riguarda sessanta infermieri, che prestano la propria opera presso una società esterna convenzionata e sarebbero senza stipendio da ventuno giorni, una vicenda assurda”.
Il commento è del presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che aggiunge: “La confusione è totale nell’Azienda regionale di emergenza sanitaria, gli operatori infatti risultano essere dipendenti della Cooperativa Professional Service, una delle tante che prestano il proprio servizio in convenzione con l’azienda stessa ma la loro retribuzione dipenderebbe dalla Croce rossa: una vera Babilonia” incalza Maritato.
“Bisogna far chiarezza su tutte le convenzioni dell’Ares 118, sulle cosiddette chiamate ‘spot’ delle ambulanze, ovvero quelle che dovrebbero avvenire solo in casi tassativamente determinate e a cui, a quanto sembra, si fa ricorso troppo spesso. Inoltre – aggiunge il presidente – vorremmo capire quali investimenti si fanno nella formazione e nell’aggiornamento dei dipendenti interni la cui professionalità, causa il massiccio ricorso alle croci private, sembra stia man mano scemando. Insomma – chiosa Maritato – non si può più attendere: la Regione Lazio deve prendere in mano la questione 118 e trarre le necessarie conclusioni nei confronti dell’attuale dirigenza”.
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