(ASI) Il cibo da strada, secondo la definizione della FAO è costituito da quegli alimenti incluse le bevande già pronti per il consumo, che sono venduti (e spesso anche preparati) soprattutto in strada o altri luoghi pubblici
(come mercatini o fiere), anche da ambulanti spesso su un banchetto provvisorio, ma anche da furgoni o carretti ambulanti. Nei centri storici, nelle immediate periferie delle nostre citta' si è diffusa una tipologia di piccoli locali specializzati nella preparazione e vendita di cibi da mangiare in strada.
Il tradizionale gyros pita, tipico cibo da strada della cucina greca, affine al kebab turco e allo shawerma della cucina mediorientale.
Il consumo di cibo per strada consente, in genere, di mangiare informalmente senza problemi di etichetta ,rapidamente , e meno costosa rispetto al consumo di cibo in un ristorante classico.
Alcuni cibi da strada rientrano nella categoria del finger food e del fast food.
In altri casi, il consumo alimentare per strada si rivolge ad alimenti che, per lo scarso valore alimentare e culturale, sono classificati nella categoria del cibo spazzatura (junk food).
Il cibo di strada è strettamente legato al fenomeno del cibo da asporto (take away/take-out), e ad altri fenomeni di consumo informale di cibo, come gli snack, gli spuntini, il fast food, il pranzo al sacco.
Talvolta e forse è la forma piu' conosciuta attualmente , il cibo da strada è somministrato ai consumatori attraverso distributori automatici, , con macchine di distribuzione collocate in luoghi particolari, come stazioni di treni o pullman, fermate di autobus e metropolitane, luoghi di lavoro, ospedali, scuole, centri commerciali, stazioni di servizio per auto.
Nel campo della distribuzione automatica, prevale la tipologia del cibo da spuntino (snack), spesso in preparazioni e confezionamenti di tipo industriale e delle bevande sia calde sia fredde il tutto 24/24!
Ma quali sono gli aspetti economici, antropologici e culturali di tale nuova modalita' di cibo?
L'ampiezza del fenomeno alimentare, messa in risalto dalle statistiche FAO si collega ad altri aspetti antropologici, come il rilevante ruolo occupato nell'economia umana, ma anche la messa in gioco di importanti valori culturali, identitari ed etnici. Spesso, infatti, i prodotti da consumare per strada sono specialità locali o regionali, come nel caso del pani ca meusa palermitano, il 'O pere e 'o musso della cucina campana e napoletana, o ilkalakukko della Regione dei laghi finlandese.
In altri casi, invece, i prodotti non hanno un particolare legame culturale con il territorio in cui vengono offerti, o, pur avendone posseduto uno in passato, non lo conservano più, perché andato oramai perduto a seguito della loro diffusione al di fuori delle zone di origine (come è il caso della pizza e del kebab). In alcuni casi, tuttavia, la diffusione al di fuori dei confini culturali originari, anche ampia, non ne ha cancellato la connotazione etnica e identitaria.
Altro aspetto socio-economico molto importante è legato al ruolo che rivestono le donne nel fenomeno del cibo da strada, intervenendo nelle varie fasi produttive, comprendenti la preparazione, il trasporto e la vendita finale per strada.
Soprattutto nei paesi in via di sviluppo, le donne giocano un ruolo importante e, in alcuni contesti economici ed etnici, rappresentano addirittura la componente lavorativa largamente maggioritaria .
Data la dimensione economica e culturale del fenomeno, il cibo da strada riceve un notevole interesse da parte di studiosi di alimentazione e di antropologia culturale, e da parte di organizzazioni internazionali che si occupano di alimentazione e salute.
Il problema della sicurezza e della qualità nutrizionale delle preparazioni. Che puo' essere discutibile. Infatti L'Organizzazione mondiale della sanità ha individuato tre punti critici qualificanti:
- I processi di preparazione devono essere adeguati a eliminare i rischi alimentari o a ridurli a livelli considerati accettabili.
- Le modalità di preparazione dovrebbero prevenire la proliferazione di patogeni, lo sviluppo di tossine, e da non comportare rischi sul lavoro
- Le modalità di preparazione e confezionamento dovrebbero garantire che i cibi non siano suscettibili di contaminazioni successive
Comunque dalla diversa angolazione con la quale si puo' valutare ed analizzare il fenomeno dello "street food" cio' rappresenta una nuova opportunita' di lavoro, di business, con le dovute cautele ed accorgimenti che in tempi di crisi, ove la creativita' delle persone aumenta, potrebbe essere lo strumento di nuove opportunita' per i giovani.
Francesco Rosati - Agenzia Stampa Italia