(ASI) Nel mese di ottobre il dato relativo alla produzione industriale ha fatto registrare una lieve crescita, sia su base mensile (+0,5% rispetto a settembre) che su base annua (+2,9% rispetto a ottobre 2014).
Si tratta di un segnale indubbiamente positivo ma che non deve essere sopravvalutato: se da una parte è confortante il fatto che la produzione nel settore industriale non subisca diminuzioni, è altrettanto vero che il dato è ancora troppo zoppicante e incerto per poter essere considerato un vero e proprio segnale di ripresa. Le condizioni in cui versa il nostro Paese sono ancora instabili e riteniamo che sia prematuro pensare che il lungo periodo di crisi che da anni grava sul nostro sistema economico sia passato.
"Il vero problema è che non c'è ancora traccia degli investimenti che abbiamo ripetutamente invocato e che sono indispensabili non solo per risollevare l'occupazione ma anche per dare una nuova spinta alla domanda interna" - dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.
L'attuazione del Piano Straordinario per il Lavoro che chiediamo da tempo non può più essere rimandata. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto livelli a dir poco allarmanti e in tutto il Paese sono necessarie opere di messa in sicurezza di scuole e ospedali e di modernizzazione di infrastrutture, reti e trasporti.
La crescita e la ripresa non possono prescindere dalla creazione di nuovi posti di lavoro: considerando che giovani e meno giovani senza occupazione sono sostenuti dalle famiglie più che dallo Stato (con un costo mensile di circa 450-500 Euro), il rilancio della domanda occupazionale innescherebbe un circolo virtuoso che porterebbe alla ripresa di redditi e consumi.