Sulla scia di quella dedicata a Warhol nel 2009, presentata oggi un’altra mostra sull’arte popolare, in programma da sabato al 3 aprile con oltre cento opere esposte. Spazio anche a Lichtenstein, Rauschenberg, Angeli e Schifano.
PERUGIA - E' stata presentata questa mattina nello splendido scenario del Castello di Monterone la grande mostra antologica dedicata a Keith Haring e alla Pop Art, in programma a Perugia da sabato prossimo (attenzione, per le redazioni: sabato 21 maggio 2011) al 3 luglio. La grande attesa degli appassionati sta dunque per finire e “Keith Haring e …la Pop Art” (questo il titolo dell’evento; orari: dal lunedì al venerdì 10-13 e 14.30-19.30; sabato, domenica e festivi 10-19.30; ingresso € 10,00, ridotti € 7,00 (universitari, pensionati, militari); gruppi scolastici € 5,00) è pronta ad invadere il capoluogo umbro con tutto il suo carico di colori,originalità e simbologia, tipici di quello che con il tempo è diventato un vero e proprio movimento. “Dopo quella dedicata ad Andy Warhol (autunno 2009), le nostre attenzioni non potevano che ricadere sul suo erede naturale, quell’Haring che ha avuto il coraggio di portare l’arte dai musei alle strade, partendo dalla realtà metropolitana newyorkese degli anni ‘80”, ha spiegato Angelo Ciliani della Pubbliwork Eventi che organizza l’esposizione. “Non solo un tributo all’artista, scomparso a 31 anni nel febbraio 1990 – ha aggiunto Ciliani – ma il tentativo da parte nostra di regalare un coinvolgimento totale ai visitatori, catapultati in una scenografia ricca di musica, video e installazioni, ben integrate con serigrafie, stampe e offset originali che abbracciano anche altri artisti, quali Lichtenstein, Rauschenberg e gli italiani Angeli e Schifano”. Circa 60 le opere del pittore e writer statunitense esposte al Centro servizi camerali “Galeazzo Alessi” di via Mazzini a Perugia (una ventina, invece, quelle ammirabili in vari esercizi commerciali della città e del circondario come da programma sul sito internet www.pubbliwork.it) in un singolare percorso che culminerà in un autentico laboratorio in loco dove il giovane artista perugino Terranera (al secolo Jacopo Santucci) darà quotidiano sfoggio delle tecniche pop, ritraendo tra l’altro personaggi celebri ospiti della mostra (le opere verranno poi vendute a scopi benefici a favore del “Comitato Bagnetti” di Perugia. Il filo conduttore della mostra è stato illustrato, invece, dal curatore Gianfranco Rosini, dalla cui casa d’arte proviene la maggior parte dei pezzi inseriti nello splendido catalogo prodotto da Eros Pittavini della Tipografia Pontefelcino, che con la tecnologia digitale UV ha anche prodotto un maxi-catalogo di 12 pagine di due metri per due: “L’eredità concettuale e spirituale di Andy Warhol è ben presente nelle creazioni stilizzate di Haring – ha detto Rosini – ma è anche vero che abbiamo voluto dare risalto a quella Pop Art più recente che come scriveva lui stesso libera l’anima, favorisce l’immaginazione e incoraggia la gente ad andare avanti. Fondamentali, oltre quanto messo a disposizione dalla collezione Rosini-Gutman, i contributi delle litografie provenienti dalle edizioni Lucio Amelio di Napoli e le edizioni Tony Shafrazi di New York: a Perugia si potranno ammirare disegni e opere celebri di Haring alcune delle quali firmate originalmente dall’autore”.
L’evento è stato definito “di primario livello culturale” anche dal main sponsor Andrea Lazzarini, titolare delle aziende Arachis e Delì, “perché assume dei connotati fortemente innovativi nel modo di presentare e di vivere l’arte a beneficio della città e dell’Umbria più in generale”. Tra le iniziative collaterali previste, anche l’uscita di un brano musicale inedito su Haring interpretato dal cantante perugino Alessandro Voccia, che già ne scrisse uno dedicato a Warhol, dal titolo “Sangue Metropolitano”