“La sanificazione della nostra chiesa – precisa Don Silvestro Adesengie, cappellano della Comunità- è stata fatta a cura appunto di Tota Pulchra: di cui ringrazio calorosamente il Presidente, Mons. Jean-Marie Gervais, che in piu’ occasioni ha sostenuto la nostra Comunità. E ringrazio di cuore i restauratori qualificati. Cesare Poderosi e Mariia Spiridonova, che col loro minuzioso lavoro ci han reso possibile, dopo piu’ di 2 mesi di chiusura, riaprire il tempio e riprendere a celebrare la Messa, Domenica 24 maggio, in pieno rispetto delle norme di legge sulla sicurezza .dei fedeli. A loro va tutta la nostra gratitudine, per un intervento, svolto gratuitamente, che, per tutta la città, segna una tappa importante nella fuoriuscita da questa pandemia: senza dimenticare il Vicariato di Roma, che pure ci ha promesso sostegno con l’invio di materiale per la sanificazione”.
Ma , situazione sanitaria dell’ Urbe permettendo, come riprenderanno le celebrazioni del Giubileo dei cattolici congolesi? “Anzitutto – aggiunge Don Adesengie – è in programma , Domenica 21 giugno, la visita in chiesa del Cardinale Angelo de Donatis,Vicario generale del Papa per la Diocesi di Roma; sono poi in programma altre iniziative, sino alla conclusione, il 1 Dicembre, del Giubileo, con la festa della Beata Maria Clementina Anuarite Nengapeta (1939-1964, religiosa congolese della Congregazione delle Suore della Sacra Famiglia di Wamba, beatificata da Giovanni Paolo II nel 1985).
Cesare Poderosi, restauratore specializzato in beni culturali, con diploma nazionale, accreditato al MIBACT e iscritto all'albo nazionale del settore, spiega i dettagli dell'intervento di sanificazione compiuto. "Premesso che, come piu' volte ribadito dal ministero della Salute,. il coronavirus sulle superfici inanimate resta attivo al massimo 9 giorni, abbiamo agito rispettando rigorosamente le "Linee-guida" fissate recentemente dall' Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario (ICRCPAL), diffuse dal MIBACT con la Circolare del 23 aprile scorso e ribadite,ultimamente, anche dall'autorevole Opificio delle Pietre Dure di Firenze. I prodotti comunemente usati per la sanificazione di ambienti come negozi e uffici non vanno bene quando bisogna trattare manufatti d'interesse storico-artistico come superfici in marmo o in legno (e, a maggior ragione, affreschi o altri dipinti), causa i vapori di cloro, troppo ossidanti, che sprigionano. Per sanificare la chiesa della Natività, allora, come consigliato dal ministero abbiamo usato soprattutto alcool denaturato. Dopo la sanificazione",conclude Poderosi, “è essenziale mantenere sempre il piu' possibile pulito il tempio; mentre - come ricordato ultimamente anche dal Vicariato di Roma - dopo ogni funzione è indispensabile pulire e disinfettare tutto quel che si è usato( paramenti, arredi liturgici, ecc...).
La battaglia contro il corona virus prosegue: sarebbe auspicabile anche organizzare, nelle scuole, regolari corsi di educazione civica sanitaria, per infomare gli studenti di ogni livello anche sulle tecniche di sanificazione nella vita quotidiana. "Tota Pulchra sta facendo la sua parte", sottolinea il Presidente , Mons. Gervais: “e nella contentezza per quest' adeguato intervento compiuto alla Natività, auspico la piena ripresa delle iniziative giubilari della Comunità congolese, e un sempre maggior sviluppo delle nostre iniziative comuni: in quello spirito fraterno dimostrato ,sempre qui alla Natività, a Dicembre scorso".
Fabrizio Federici