(ASI) Si, avete letto correttamente. Nonostante siano tra i cittadini più tassati del mondo, e abbiano le tasse più alte d’Europa secondo l’ultimo sondaggio continentale condotto nel 2008, una significativa maggioranza di votanti Danesi pensa che l’importo delle tasse sia giusto, poiché si ritengono soddisfatti dei servizi pubblici che hanno in cambio, e non vorrebbero che il livello di tassazione venisse abbassato.
Secondo una recente ricerca, circa il 64% di tutti i cittadini danesi aventi diritto di voto ha detto di essere contrario all’abbassamento delle tasse dopo le elezioni di quest’anno, mentre soltanto un 23% crede che debbano essere abbassate. Un’ulteriore prova dell’elevata coscienza politica e senso civico dell’opinione pubblica del piccolo stato affacciato sul Baltico, grazie ad un cinquantennio di attente politiche di welfare riformista e di presenza diretta dello Stato nell’economia. I risultati sono comparsi sulle prime pagine dei principali quotidiani nazionali danesi.
Ma mentre solo una minoranza dei votanti sono a favore di un taglio delle tasse, i Conservatori, che formano il governo insieme ai Liberali e che credono fortemente nell’abbassamento delle tasse, sono compiaciuti di quel 23%. Secondo infatti il portavoce del Partito conservatore, Carina Christenses, un 23% favorevole ai tagli delle tasse è una percentuale alta per la Danimarca. “E’ un risultato confortante se si pensa che l’abbassamento delle tasse ha rappresentato per decenni un taboo politico in Danimarca” ha continuato la Christensen al quotidiano Berlingske.
I Conservatori hanno fatto pressione al Primo Ministro Lars Rasmussen affinché il suo partito “abbia tra le priorità “una graduale diminuzione del carico delle tasse” nel caso in cui detenga la maggioranza anche dopo le elezioni di quest’anno. Kristian Jensen, il portavoce dei Liberali nel Folketing, il Parlamento danese, conferma che la riduzione delle tasse rimane in cima alla lista dei progetti del suo Partito.
Ma il portavoce del Partito Popolare Danese, Kristian Thulesen Dahl, non è d’accordo con la visione ottimistica della Christensen. Sottolinea come sia “strano” e “paradossale” che circa il 32% dei votanti a favore del Partito conservatore sia contraria alla riduzione delle tasse, tema chiave per questo partito.
“I tagli alle tasse non faranno vincere le elezioni. E’ facile da capire” aggiunge Dahl.
Circa il 35% dei votanti del sondaggio credono che l’attuale Governo liberal-conservatore possa rivincere le elezioni, per cui la riduzione delle tasse potrebbe essere una conseguenza.
Dall’altra parte, circa il 54% di coloro che hanno votato per l’opposizione, si dichiarano favorevoli alla proposta fatta dai Socialdemocratici e dal Partito socialista di introdurre una “millionaire tax” per i redditi più alti e di utilizzare il disavanzo per una ulteriore ridistribuzione verso i danesi con redditi molto bassi.
Ricordiamo che l’ammontare delle tasse in Danimarca varia approssimativamente dal 29% dei redditi più bassi all’oltre 45% dei redditi più alti. L’imposta sul valore aggiunto è del 25% mentre l gettito fiscale sulla percentuale del debito pubblico è stato del 48,2& nel 2008, l’anno più recente del quale si hanno statistiche.