(ASI) Ieri il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov aveva così spiegato la contrarietà a risoluzioni di condanna contro la Siria del suo paese:
"E' essenziale non dipingere un quadro secondo il quale le forze di sicurezza siriane agiscono contro manifestanti pacifici. Ci sono molti facinorosi armati (tra i manifestanti in Siria), penso che nessuno stato avrebbe tollerato tentativi di ribellione simili". Come alternativa alle risoluzioni internazionali in cantiere all'Onu, Lavrov aveva proposto "una chiamata al dialogo" bilaterale tra Assad, invitato ad "implementare le riforme annunciate", e i leader dell'opposizione, "coloro che svolgono attacchi armati contro le forze governative e contro gli edifici del governo".
Per il prossimo 27 giugno è prevista la visita a Mosca da parte di una delegazione siriana di attivisti dei diritti umani per discutere circa le modalità d'uscita dalla crisi per il loro paese.
In queste ore, intanto, Lavrov ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo statunitente Hilary Clinton, su "come Stati Uniti e Russia possono lavorare insieme per arrivare a una risoluzione che sostenga la pace e la sicurezza in Siria". Dal Dipartimento di Stato Usa hanno definito la conversazione "produttiva sotto tutti gli aspetti".