(ASI) Milano- Roger Federer, Rafael Nadal, Serena Williams. I primi anni duemila hanno conosciuto una generazione di fenomeni. A volte sembra che proprio a causa di questa le nuove promesse del tennis maschile e femminile stiano facendo tanta fatica.
Le Next Gen finals di Milano sono nate in parte per incoraggiare il movimento giovanile internazionale e in parte per accogliere la sperimentazione di un regolamento diverso, alternativo a quello fossilizzato degli ultimi anni, che non sempre incontra le esigenze del pubblico moderno. Grazie all'intesa fra la federazione maschile internazionale e la federtennis italiana, Rho Fiera è da due anni il palcoscenico per i migliori under 21 al mondo. Una parentesi riservata che si pone nel ruolo di congiuntura fra i challenger degli esordienti e i tornei giocati dai campioni affermati.
Lo scorso anno vinse a sorpresa il sudcoreano Hyeon Chung. Quest'anno ha trionfato il campione più atteso, il greco Stefanos Tsitsipas.
A livello di popolarità e di preparazione, le Next Gen hanno creato un maggior interesse verso le nuove stelle del tennis mondiale, una missione non semplice quando al ritiro di campioni come Rafa e Roger il circuito potrebbe vivere un vuoto difficile da colmare, perfino da Novak Djokovic e Andy Murray, quest'ultimo ormai sempre più defilato nel circuito. La conseguenza potrebbe essere l'assenza di gerarchie e di un numero 1 duraturo, come da qualche anno è accaduto al ranking femminile, dove le vincitrici degli slam cambiano in continuazione, senza consentire l'affermazione di una regina.
Molte attese sono state riposte in Alexander Zverev, ma il tedesco non è ancora riuscito a vincere uno slam, rimandando anche la conquista del numero uno della classifica mondiale. Grande aspettativa si sta spostando ora sulle spalle di Stefanos Tsitsipas. Il fresco campione di Milano non si è comportato male nemmeno all'ultima edizione di Wimbledon, ha già vinto il torneo di Stoccolma e ha conquistato altre due finali. Lo scarto con lo svizzero e il maiorchino è ancora un oceano da attraversare a nuoto, ma sarà importante vedere se nel 2019 Tsitsipas e le altre stelle in ascesa della sua generazione sapranno cambiare passo.
Le Next Gen finals sono uno stimolo in più che alimenta l'interesse per il tennis anche a fronte del cambio della guardia imminente. Difficile non ci siano rimpianti per le rivalità che hanno entusiasmato il mondo negli ultimi due decenni. Vero anche che, chi ha fatto la storia, ora la diventi pure, nella speranza che il meglio debba ancora arrivare. Ai tempi di Bjorn Borg e John McEnroe nessuno poteva pensare che alla loro rivalità sarebbe subentrata quella fra Roger e Rafa. Le annate sono varie, come capita al vino. Per un'altra così buona potrebbe servire molta pazienza.
Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia