Un 3-1 nettissimo che il tecnico Andrea Radici, premiato dal Presidente Arveno Joan con il premio “Costa-Anderlini” quale miglior allenatore della serie A2 2012-2013, ha così commentato: “Siamo contenti perché tutte le componenti ci hanno aiutato a trovare un risultato inaspettato ma che abbiamo costruito punto dopo punto. Abbiamo cercato di sorprendere i nostri avversari con grande aggressività nei fondamentali e, in un momento della stagione in cui le squadre non sono al top, ci siamo riusciti”. Diverso il post gara di Luca Monti che ha sicuramente faticato a riconoscere in campo gli stessi sei uomini che hanno dato del filo da torcere a Trento nelle passate finali scudetto: “All’inizio siamo risultati bloccati e timorosi, la prima partita è un momento in cui i valori sono appiattiti e dall’altra parte della rete c’è stata grande voglia e determinazione. La cosa che mi è piaciuta meno è che dopo aver vinto il 2° set non siamo riusciti a dare una svolta a nostro favore alla partita”.
E', infatti, nella seconda metà di gara che si sono evidenziati i limiti più importanti di Piacenza che, se in passato aveva costruito le proprie fortune sulla battuta, è apparsa meno incisiva del solito soprattutto da nove metri collezionando 13 errori, a fronte di 5 ace fatti.
Decisamente opposto l'approccio di Città di Castello alla gara che ha picchiato forte al servizio - 3 ace, di cui uno a sigillo del primo set - e messo in costante difficoltà la ricezione piacentina, ma non è bastato, infatti, a mettere k.o. tutta la metà campo della Copra ci ha pensato poi un ispirato Corvetta in regia e Van Walle miglior realizzato della partita (31 punti).
Radici ha schierato in campo la miglior Altotevere Città di Castello con Corvetta a palleggiare, in diagonale con Van Walle, Piano e Rossi al centro, il tedesco Fromm e Dolfo in posto quattro e Tosi libero. Monti ha risposto con De Cecco in regia, Vettori opposto, Le Roux e Simon al centro, Papi e Kaliberda schiacciatori.
Se Altotevere è rimasta a ranghi invariati per tutta la partita, visti i rendimenti complessivi, la Copra ha provato a sparigliare le carte, ma neanche gli ingressi di Fei al posto di Vettori, Tencati al centro e nel finale Zlatanov in banda hanno risolto le difficoltà createsi.
Il 48% in attacco fatto registrare dalla Copra non è stato sufficiente contro il 52% dei padroni di casa, al quale vanno sommati 13 muri punto così distribuiti: 4 Van Walle, 3 Piano, 3 Rossi, 3 Fromm.
In poche parole, oltre i numeri, Città di Castello ha giocato la partita perfetta, non lasciando nulla agli avversari, e regalandosi, come riportano le statistiche ufficiali, il set più breve della giornata, il terzo chiuso in ventuno minuti sul risultato di 25-23.
Infine, non mancheranno d'ora in avanti i commenti sulle chiamate del Video-Check che anche ieri è irrotto sul campo del Pala Joan chiamato alternativamente dalle due squadre per valutare alla moviola alcuni palloni considerati dubbi. Solo tre le chiamate e tutte hanno confermato le scelte fatte dagli arbitri.
Nel primo set Piacenza ha chiesto conferma su 23-21 di un pallone effettivamente giudicato fuori, e sempre nel primo gli ospiti hanno chiesto la verifica di una battuta di Fromm, un ace che avrebbe aggiudicato il primo set a Città di Castello. La moviola ha dato ragione ad Altotevere che si è aggiudicato il primo set 28-26. Hanno avuto ancora ragione gli umbri quando nel terzo parziale (18-17) hanno chiesto, e ottenuto, che una palla fosse caduta in campo.
Chiara Scardazza - Agenzia Stampa Italia
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