Il GP del Giappone è di Bagnaia, il mondo è invece di Marc Márquez. Sul podio anche Mir, mentre Bezzecchi...

(ASI) MOTEGI – Festeggiare due campioni in un'unica gara. Questa gara è la sintesi di due storie diverse, unite da una stessa fiducia che viene dal cuore, dalla stessa passione e dalla stessa determinazione. Al Gran Premio del Giappone Marc Márquez vince il nono titolo mondiale, arrivando secondo, e Francesco Bagnaia è primo e rinasce dal fumo, quello reale della sua Desmosedici e quello metaforico che per gran parte di questo campionato lo ha visto in difficoltà.

Oggi a Motegi è questa la doppia storia che va raccontata e che ha segnato una indimenticabile ed emozionante pagina della MotoGP e di Ducati. “La vittoria di Bagnaia non è seconda al Mondiale di Márquez” ha dichiarato Davide Tardozzi a fine gara. “Su Pecco - aggiunge Tardozzi - abbiamo impiegato troppo tempo a trovare la strada giusta. Lui ci ha sempre dato le indicazioni corrette, ma siamo arrivati tardi. L’intesa e la fiducia, però, non sono mai mancate”.
La vicenda umana vissuta e sofferta sia per il 93 che per il 63, che hanno risposto alle difficoltà con caratteri differenti, ma che hanno raggiunto la loro dimensione, dimostra che saper uscire dalle difficoltà è possibile. "No pain no gain", sembra dunque essere il motto che calza a pennello per il successo di entrambi: “Sono in pace con me stesso”, afferma Marc e “Sono felice per la mia performance, continuerò in questo modo. Così sì che posso battagliare”, dichiara Pecco.
E questa felicità oggi Marc e Pecco la condividono. È una felicità che non gli è arrivata per grazia ricevuta o che hanno passivamente aspettato.


MARC MÁRQUEZ - IL CAMPIONE DEL MONDO MOTOGP 2025

La felicità che vive oggi Marc a trentadue anni se l’è costruita con la determinata attitudine mentale di un campione-soldato che è caduto, ha curato le sue ferite e si è rialzato. Questa felicità che gli fa vincere il suo titolo da campione a Motegi, Marc l'ha cercata con spirito di sacrificio. È un Marc che, con le sue ripetute vittorie tanto da farle diventare quasi scontate, ha reso questo motomondiale a tratti monòtono, ma mai monotòno. E ha sempre risposto a tono con lo sguardo, spesso beffardo, a chi gliela augurava e anche a chi avrebbe voluto essere come lui. La sua risposta è stata perseverante nel raggiugere il suo obiettivo di chiudere il cerchio in modo iridato.


LA GARA

Ottima la partenza di Francesco Bagnaia che mantiene la sua prima posizione, allunga, passa a un secondo e uno in un settore ed è il pilota più veloce in pista. Marc guadagna subito la terza posizione su Joan Mir, mentre il Bez scavalca Alex Márquez. Quartararo, invece, perde quattro posizioni e si trova nono.
Nel frattempo il pilota Honda, Luca Marini, si ferma al box per probabili problemi con i freni o con l’abbassatore mentre il Bez ha pronto il sorpasso su Morbidelli. E ci riesce, al quinto giro, prendendosi la quinta posizione. Non si accontenta il Bez, che vuole recuperare anche su Mir, il quale è dietro a Marc in terza posizione. Marc all'undicesimo giro è invece pronto ad entrare internamente ad Acosta per prendersi la seconda posizione e ce la fa, nonostante il contrattacco di Pedro.


ERRORE DI ACOSTA

Fiato sospeso durante una metà gara che diventa ancora più intensa e ricca di sorpassi per ottenere la terza posizione: Mir e Bezzecchi si battono per strappare questo conteso terzo posto a Pedro Acosta, che sta girando molto bene. Ad avere la meglio è Joan Mir. Bezzecchi non demorde e attacca Acosta, prendendosi il quarto posto. Al diciassettesimo giro anche Morbidelli scavalca Acosta, che ha ora dietro di sé Alex Márquez. A sei giri dalla fine c’è il crollo di Acosta, che va lungo in frenata, esce fuori pista in curva e, pur rientrando, finisce clamorosamente dietro a Rins che è diciottesimo. Morbidelli chiude quindi la gara quinto e Alex Márquez sesto.


LA MOTO DI NUVOLA ROSSA FUMA

Nuvola Rossa, che sin dall’inizio domina la gara grazie alle ottime sensazioni ritrovate con la sua Ducati, che riesce finalmente a guidare come vuole e sa fare lui dopo la soluzione tecnica messa a punto a Misano, al quindicesimo giro, deve fare i conti con del fumo che esce dalla moto e che si accentua nel massimo angolo di piega.
Dita incociate ai box, mani in preghiera sugli spalti tra i tifosi. Fiato sospeso, perché mancano cinque giri alla fine, ma la Desmosedici di Nuvola Rossa continua a fumare e questo permette a Marc di ridurre la distanza e si mette ad inseguirlo. Viene quasi da pensare che Marc voglia dare doppietta vincendo  titolo e gara, anche se il vantaggio di Pecco è ancora di tre secondi e sette. Tiene duro, ma è chiaro che la moto non lo sta agevolando nella sua vittoria. Il vantaggio su Marc si sta riducendo: Nuvola Rossa ha due secondi e uno di vantaggio da Marc, ma il fumo è inarrestabile e aumenta. All'ultimo giro è un secondo e nove che lo separa da Marc. Ma Pecco non molla e fa il tutto e per tutto, riuscendo ad arrivare vittorioso alla bandiera a scacchi.
In questi mesi si è detto tutto e di più sul campione Pecco Bagnaia. Si è arrivati anche a pensare ad una "depressione da compagno di box", quando lui non faceva altro che ripetere che non sentiva il feeling con la moto. Oggi Nuvola Rossa ha dimostrato che, con le giuste modifiche tecniche, può vincere e dominare anche con una moto che sputa fumo come un drago, spegnendo anche tutto il fuoco che si era generato intorno a lui.
“È il primo weekend dove sento le cose a posto e abbiamo fatto paura. Dopo un anno così era difficile immaginare di trovare la quadra, ma posso dire di aver proprio goduto. Dal test di Misano ho ricominciato a divertirmi a guidare la moto. Io sarò anche un po’ testone, ma l’ultima persona che smette di credere in me sono io. Nel momento in cui mi mettono nelle condizioni di stare davanti, io ci sto. Questa è la conferma e, come uomo, devo dire che sono molto orgoglioso”.


I FESTEGGIAMENTI DI MARC


La gara di Marc termina tra un alternarsi di lacrime e risate. Urla dentro al suo casco microfonato. Esulta. Saluta, si mette in piedi sulla sua moto. Poi, sempre in sella, abbraccia il fratello; gli altri piloti lo affiancano congratulandosi. Scende dalla moto e, commosso, si dirige davanti al grande schermo ed esulta “Vamos”, mentre Tardozzi esclama: “Uno e dos”.
Davanti a quel grande schermo Marc rivede se stesso, le tappe che lo hanno portato ad essere il campione del mondo oggi. Talento e sofferenza. Sofferenza dopo la brutta caduta di Jerez in cui si devastò l’omero destro e che oggi Marc non vorrebbe ricordare, perché oggi è il suo giorno felice. “More Than a Number” è la scritta stampata sulla maglia rossa che gli fanno indossare e che l’intero team indossa. Marc risale in moto con la bandiera spagnola per godersi ancora questa sensazione di felicità.
Poi, prima di salire sul podio, ringrazia e dice: “Sono cinque chili in meno” e chiede dell'acqua. Chiude gli occhi e fa nove con le dita. "Non so dove sono". E noi non sappiamo nemmeno se riusciamo a descrivervi perfettamente questi momenti emozionanti che fanno venire i brividi e forse, per i più romantici ed appassionati, anche scendere una lacrima.
Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna, gli consegna il petalo da mettere sul trofeo. "No me acuerdo" esclama Marc. Poi alza le braccia al cielo, commosso. Bacia il trofeo e bacia la sua moto. Giornata indimenticabile per tutto il resto della vita di un campione e per il resto della storia della MotoGP; oggi Marc ha lasciato la sua impronta e un grande messaggio: crederci sempre, anche quando la sorte sembra avversa, dopo sei anni di sacrifici. Salta e canta ripetendo "campione del mondo”. Ed è così che vogliamo ricordarlo, un grande pilota, un fuoriclasse e un uomo che esulta come farebbe qualsiasi persona dopo aver raggiunto un obiettivo importante nella propria vita.
Ai microfoni di Sky Marc Márquez spiega: “È difficilissimo parlare. Non voglio ricordare quello che ho passato, mi voglio godere il momento. Posso dire che è stato difficilissimo, ora sento pace. Ho fatto grandi errori nella mia carriera, ho lottato tanto e sono tornato a vincere… sono in pace".


LE CONDIZIONI DI SALUTE DI MARCO BEZZECCHI


Ricorderete che ieri Marco Bezzecchi è stato travolto dal suo compagno di squadra Jorge Martín. Ad inizio gara sembrava che le condizioni di salute del pilota Aprilia andassero bene nonostante alcune contusioni, ma il Bez, di fronte alle telecamere di Sky, non si presenta sorridente come suo solito, nonostante la sua gara lo abbia visto chiudere al quarto posto, dopo aver recuperato cinque posizioni. Ha un viso che, piuttosto, lascia trapelare stanchezza, delusione e rabbia. Con occhi fissi, tono molto serio ed estrema sincerità, ha riferito:
“Sono un po’ acciaccato e visto che non lo sapevate, ve lo dico. Ieri è stata una brutta botta e la gamba destra è un macello tra ginocchio e coscia. Anche la schiena e il collo e le mani perché non ho nemmeno capito come ho fatto, ma sono atterrato di schiena, ho fatto una mezza capriola indietro e quindi sono un po’ acciaccato in tutto il corpo, ma la parte peggiore è la gamba destra. Sono un po’ triste perché, per me, si poteva fare un po’ di più questo week end e mi scoccia e come sapete non sono un grande fenomeno nel nascondere queste cose. È comunque un’ottima gara, considerato il tutto, però mi spiace. Gli acciacchi il giorno dopo si fanno sentire un po’ di più. Credo che sia questo il motivo per cui sto un po’ peggio oggi. Poi, chiaramente, mettici tutti i giri della gara sopra, questo fa la differenza fisicamente. Questo non toglie il fatto che, visto come sono andate le cose, oggi ho fatto il massimo e anche i ragazzi, anzi ci tengo a ringraziarli, perché questo week end hanno lavorato come dei matti e li voglio ringraziare con il cuore”.


I RISULTATI DELLA GARA


Settima posizione per R. Fernández, ottava F. Quartararo, nona J. Zarco e decima F. Aldeguer. A seguire E. Bastianini, B. Binder, F. Di Giannantonio, M. Oliveira, S. Chantra, M. Viñales, P. Acosta e A. Rins.
Non classificati in gara T. Nakagami (Honda HRC Test Team), che cade al ventesimo giro senza riportare lesioni; Jack Miller (Prima Pramac Yamaha) e Luca Marini (Honda HRC Castrol).
Assenti Ai Ogura (Trackhouse MotoGPTeam) ancora dolorante alla mano destra dopo la caduta di Misano e Jorge Martín (Aprilia Racing) dopo la caduta in partenza nella Sprint di ieri.


Benedetta Orsini Federici – Agenzia Stampa Italia

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