(ASI) MOTEGI – Le cicatrici dell’oro. L’arte giapponese, Kintsugi, di riparare con l’oro oggetti in ceramica a pezzi, rendendoli unici e più preziosi. Ed è con l’oro che Francesco Bagnaia, nella Sprint di Motegi, conquista il suo primo posto. Pecco, insieme ai suoi 300 giorni di assenza, ha vinto come il re spartano Leonida. “Questa è Motegi!” , questa è la MotoGP del re italiano Pecco, questa è la giornata della sua rinascita.
L’oro che oggi stringe tra le mani, è il caso di dirlo, vale oro, perché ricuce quello strappo che per gran parte della stagione lo aveva portato ad una forte mancanza di feeling con la sua “Rossa”. Pecco è ritornato. Ritornato a quel feeling che tanto cercava e di cui tanto parlava, dopo aver ritrovato forse anche un po’ se stesso. E per ritrovarsi, a volte, è prima necessario anche un po’ perdersi. Solo chi sperimenta il dolore e la lontananza può apprezzare maggiormente un successo già iniziato a Misano, dove aveva preferito concedere meno tempo per le dichiarazioni ai media e dedicarlo ai test di quel lunedì in cui lo avevamo visto lavorare alacremente insieme al suo team, sperimentando la tecnica della riparazione, avvenuta proprio in Giappone.
LA DICHIARAZIONE DI PECCO
E qui a Motegi, Pecco si gusta la sua vittoria, pacatamente commosso e consapevole di quanto valga il suo successo dopo aver convissuto, per oltre 300 giorni, con la frustrazione di non poter dimostrare il suo valore:
“Sono molto orgoglioso di questa giornata e della mia squadra. Da Misano finalmente siamo riusciti a trovare una quadra, arrivati qui non abbiamo toccato niente. Mi mancava tanto. E’ un peccato non esserci arrivati prima, sarebbe stato un mio campionato diverso. Bisogna guardare avanti, sappiamo che tasto siamo andati a toccare, capire era fondamentale. Per il mio umore è un risultato fantastico, non tanto perché ho smesso di crederci. Questo weekend per la prima volta mi sento veramente competitivo, Marc è stato imbottigliato all’inizio altrimenti sarebbe stata una lotta ma sono estremamente felice. Il test di Misano ci ha risolto quasi tutto, sono ritornato a guidare in un modo più comodo, è un aspetto meraviglioso. Chi merita tanto il risultato sono le persone che mi sono state vicino e che come me non hanno messo mai di crederci e alla squadra che ieri ha lavorato tardi per farmi avere due moto simili. Alla fine è sempre nei momenti più difficili dove si tirano fuori più cose, dopo Jerez e Aragon abbiamo fatto dei test e ci stavamo concentrando su altri dettagli, adesso ci siamo concentrati sul trovare un’altra via. Sono tornato a guidare come sono sempre riuscito a fare.”
LA DICHIARAZIONE DI GIGI DALL’IGNA
Evidente gioia anche per Gigi Dall’Igna che ha affermato “Il pilota è sempre colui che deve guidare la moto, che deve portarla in fondo e possibilmente in prima posizione. Per cui credo che, prima di tutto, bisogna fare i complimenti a Pecco. Sicuramente la squadra e tutta la Ducati ha lavorato bene, soprattutto nell’ultimo test di Misano, quindi sono veramente contento“.
LA GARA
La storia di oggi, o meglio la Sprint di oggi, racconta la leggendaria gara di Pecco che, come l’Araba Fenice, rinasce dalle ceneri e lascia un grande insegnamento: dalle difficoltà è possibile uscire. Miglior tempo per lui nelle FP1 e partenza in pole sono stati i presagi per questa vittoria che già aleggiavano nell’aria. Pecco durante la gara affronta curve e staccate in modo perfetto e riesce a girare veloce, tanto da lasciarsi alle spalle Pedro Acosta prendendosi un vantaggio di un secondo e quattro al sesto passaggio.
Marc Márquez, a cinque giri dalla fine Marc supera Mir internamente e guadagna la terza posizione. Due giri dopo, si lascia alle spalle Pedro Acosta e si prende il secondo posto. E alla domanda sul fatto di vincere la gara di domani, Marc che ha già in tasca il titolo iridato in MotoGP, ai microfoni di Sky, si lascia scappare anche un’espressione colorita: “Di vincere la gara di domani non me ne frega un …”.
INCIDENTE MARTÍN - BEZZECCHI
Una gara mai iniziata è quella di Bezzecchi che pochi secondi dalla partenza si vede travolto dal compagno di squadra, Jorge Martín, che perde il controllo della sua Aprilia per un errore di staccata in curva 1. Sin da subito Martín mostra segni di dolore, portando la mano alla spalla destra. Viene trasportato all'ospedale dell'Università Medica Dokkyo in elicottero. Davvero una stagione più che in salita per Martín che ha riportato una frattura scomposta della clavicola destra, proprio quando sembrava aver ritrovato la giusta confidenza in pista. In tarda mattinata arrivano ulteriori aggiornamenti: domani Martín verrà trasferito all’Hospital Universitari Dexeus a Barcellona dove dovrà affrontare l’ennesimo intervento chirurgico del quale si occuperanno il Dr. Xavier Mir e la sua équipe.
E mentre a Misano lo vedevamo felice di festeggiare con la sua gamba di legno la vittoria della Sprint, oggi il Bez si trova alla prese con la gamba, la sua, quella destra. E lo scenario è opposto a quello festoso di Misano. Sì, perché Bezzecchi ha una contusione alla gamba destra, ma senza conseguenze.
FUORI ANCHE BASTIANINI, ZARCO E MILLER
Brutta giornata anche per Enea Bastianini (Red Bull KTM Tech3) che deve abbandonare la gara a cinque giri dalla fine, probabilmente per un problema tecnico alla moto. Fine della corsa anche per Johann Zarco (Castrol Honda LCR), che si ferma ai box a due giri dalla fine, e poco dopo per Jack Miller (Prima Pramac Yamaha).
I RISULTATI DELLA SPRINT MOTOGP
Quarto posto per J. Mir, quinto F. Morbidelli e sesto F. Quartararo. A seguire L. Marini, R. Fernández, A. Ogura e A. Márquez che chiude decimo. Undicesima piazza per F. Aldeguer. Dietro a lui B. Binder, F. Di Giannantonio, T. Nakagami, M. Oliveira, M. Viñales, S. Chantra e A. Rins.
Benedetta Orsini Federici – Agenzia Stampa Italia



