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(ASI) La Juventus sbanca Donetsk e si qualifica agli ottavi di finale di Champions league al primo posto del girone. L’ undici bianconero anziché accontentarsi di attuare il tanto chiacchierato “biscotto” é arrivato in Ucraina ben concentrato è intenzionato a giocarsi appieno la partita, al fine di ottenere la vetta del girone ed evitare di essere sorteggiati con potenze del calcio continentale quali Barceloona, Bayern Monaco, Manchester United e Paris Saint Germain. E alla fine l’ atteggiamento convinto degli uomini di Alessio ha permesso alla Juventus di sovvertire i pronostici e portare a casa la vittoria, in barba a Lucescu, che alla vigilia del match aveva definito prevedibile il gioco dei bianconeri. Alessio schiera il consueto 3-5-2 con Pogba a sostituire Marchisio in mezzo al campo, Asamoah e Liechtsteiner sugli esterni, con Giovinco al fianco di Vucinic davanti. Lo Shakhtar risponde con Fernandinho in regia, Willian sulla trequarti ed Eduardo a sostituire lo squalificato Luiz Adriano. Nel primo tempo i bianconeri contengono bene le offensive dei padroni di casa, si vedono negare un rigore piuttosto netto e sfiorano il gol con Giovinco. Nella ripresa di quello che sembrava un match dal risultato già scritto, i bianconeri partono forte e al quarto d’ora passano, con Liechtsteiner che lascia partire un traversone da destra, Giovinco si avventa sul pallone e Kucher, nel tentativo di anticiparlo mette a segno il più classico degli autogol. Lo Shakhtar allora prova a reagire, rendendosi pericoloso con gli assoli di Willian e gli inserimenti di Mikhitaryan, ma la Juventus difensivamente è solida ed organizzata e riesce a mantenere il risultato fino al 90’. L’ impresa dei bianconeri rende vana la goleada che il Chelsea ha inflitto a “Stamford Bridge” al malcapitato Nordsjelland, le reti dei blues portano la firma di David Luiz su rigore, Torres (2), Mata (2) e Oscar, nel primo tempo le due squadre hanno sbagliato un rigore per parte; con questa vittoria la formazione di Rafa Benitez si assicura quantomeno l’ accesso all’ Europa League. Il Milan perde in casa contro lo Zenit di Luciano Spalletti, ma i rossoneri, già matematicamente secondi, sono scesi in campo con le seconde linee, ciò nonostante per larghi tratti del match hanno mostrato buone trame offensive, giocando un calcio di discreto livello. Il gol del definitivo 1-0 per i russi l’ ha realizzato Danny con un preciso interno destro sul secondo palo al termine di un’ azione confusionaria, dove i meccanismi difensivi della squadra di Allegri hanno lasciato a desiderare. Nel secondo tempo però i padroni di casa sono andati vicini al pareggio in un paio di occasioni, prima con Pazzini che di un nonnulla non riesce a deviare in rete una traversone da destra, poi con Robinho che con un tiro a girare di destro sfiora l’ incrocio dei pali. Da segnalare ad un quarto d’ ora dalla fine la lite tra Hulk e Luciano Spalletti, col brasiliano protagonista di una brutta reazione dopo esser stato sostituito dal tecnico italiano. Nel girone dei rossoneri l’ altro match vedeva il Malaga già matematicamente primo, ospitare l’ Anderlecht. Vantaggio spagnolo che porta la firma di Duda nel primo tempo. Nella ripresa la squadra di Bruxelles pareggia con un delizioso pallonetto di Jovanovic, ma qualche minuto dopo la formazione di Pellegrini trova il nuovo vantaggio ancora con Duda; nel finale Mbokani realizza la rete del definitivo 2-2.   Il PSG di Carlo Ancelotti batte 2-1 il Porto nella sfida al vertice del girone, chiudendo al primo posto. Il vantaggio dei francesi arriva grazie ad un magistrale colpo di testa di Thiago Silva sugli sviluppi di una punizione da trequarti campo, ma appena 3 minuti dopo arriva il pareggio dei portoghesi grazie ad un colpo di testa di Jackson Martinez su traversone da sinistra; il gol vittoria per i parigini lo realizza Lavezzi con l’ evidente complicità del portiere avversario Helton. Nell’ altra sfida del girone 1-1 tra Dinamo Zagabria e Dynamo Kiev, con gli ucraini che accedono all’ Europa League. Il City di Roberto Mancini si conferma la vera e propria delusione di questa edizione, chiudendo con una sconfitta e il conseguente ultimo posto nel girone con 3 punti (3 pareggi e 3 sconfitto), peggior risultato storico di un team inglese in Champions. Il gol partita per i tedeschi lo realizza Schieber, che assicura così alla squadra allenata da Klopp il primo posto davanti al Real Madrid. La squadra di Mourinho nell’ ultimo match del girone ha battuto al “Bernabeu” l’ Ajax con un rotondo 4-1, le reti delle merengues portano la firma di Ronaldo, che segna di destro a porta libera su assist di Benzema, Callejon (doppietta) e Kakà, autore di uno splendido sinistro a giro dal limite dell’ area; di Boerrigter il gol della bandiera per i lancieri, che comunque conquistano il terzo posto. Il Bayern di Monaco vince 4-1 in casa contro i bielorussi del Bate Borisov, in virtù delle reti di Gomez, Muller (2) e Alaba, consolidando la posizione di vetta nel proprio girone. Al secondo posto si conferma il Valencia, vittorioso ieri sul campo del Lille, la rete dell’ 1-0 finale l’ha realizzata Jonas su rigore alla mezz’ora. Il Barcellona già ampiamente primo nel girone, non va oltre lo 0-0 interno contro il Benfica, ma la notizia più brutta per i blaugrana è l’ infortunio di Leo Messi, uscito in barella a 15’ dalla fine dopo aver accusato un problema ai flessori. Il pareggio ai lusitani non è bastato per conquistare il secondo posto, essendo stati scavalcati dal Celtic, che sul proprio campo ha battuto 2-1 lo Spartack Mosca grazie ad un rigore di Commons nel finale. Debàcle interna del Manchester United contro il Cluj, lo 0-1 dell’”Old Trafford”, però si è rivelato ininfluente da entrambe le parti, per lo United, che era già matematicamente primo, ma anche per il Cluj, che nonostante la vittoria non è andato oltre il terzo posto. Il secondo posto l’ ha conquistato invece il Galatasaray, espugnando Braga in rimonta (2-1 finale). Infine lo Schalke 04 con l’ 1-1 ottenuto a Montpellier si è assicurato il primo posto nel proprio girone, vista anche la sconfitta dell’Arsenal sul campo dell’ Olympiacos.

Alessandro Antoniacci-Agenzia Stampa Italia

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