Lazio-Roma 1-2. Roma ingorda: "Derby e Champions diretta"

(ASI) Roma  – E vissero tutti felici e contenti… In casa Roma s’intende. Come il finale di una favola, la Roma si prende il derby ed il secondo posto matematico, mandando la Lazio allo spareggio di domenica al San Paolo col Napoli.

E’ stata la partita delle rivincite: di Garcia che l’ha incartata a Pioli, diventato da due mesi a questa parte, per i media, un fine stratega al contrario del collega francese a detta dei più arrovellato nei suoi pensieri amorosi, di Iturbe capace di tornare al gol nel giorno che tutti i romanisti auspicavano, di Yanga-Mbywa match winner con quella capocciata imponente finita all’angolino lì dove Marchetti non sarebbe mai potuto arrivare e di Pjanic che subentrato a Keita a metà ripresa, è entrato con veemenza in tutti e due i gol giallorossi. Sono bastati 20’, quelli finali, per ridare la giusta dimensione della forza delle due squadre perché non ce ne voglia la Lazio, la differenza di valori è notevole e si è notata soprattutto quando gli uomini di Pioli hanno esaurito la benzina. Si perché Garcia memore della lezione impartitagli da Conte in uno Juventus-Roma di due anni fa, aspetta l’avversario, gli fa credere di avere la partita in mano e poi lo annienta nel momento di maggior difficoltà. I bianco blu per la verità partono meglio della Roma, anche perché se c’è una squadra che deve rischiarsela per accaparrarsi il secondo posto è proprio la Lazio. Approfittando anche di un paio di leggerezze di Torosidis, arriva così l’occasione d’oro sulla testa di Klose che a botta sicura, spedisce il pallone incredibilmente fuori. Il primo tempo si esaurisce praticamente con questa azione perché la Roma continua a non scoprirsi e ad affidarsi alle ripartenze di Iturbe che in un colpo solo riesce nell’impresa di far ammonire Lulic e De Vrji, mentre dall’altra parte, Pioli prova l’assalto esterno avendo vantaggio nei due confronti diretti tra le sue ali ed i terzini della Roma, in costante difficoltà, specie Torosidis. Nella ripresa la Lazio riparte forte e si crea un’altra occasione d’oro con Basta lesto a riprendere un’errata respinta della difesa giallorossa, ma il diagonale dell’ex Udinese finisce out. Dall’altra parte Iturbe continua a seminare il panico così come Florenzi e Lulic va vicinissimo al secondo giallo con un fallaccio al limite dell’area; Pioli per non rischiare, decide di correre ai ripari, inserendo Cavanda basso a sinistra. Garcia toglie Totti e sistema Ibarbo proprio sulla fascia dell’ultimo arrivato. Inizia da qui la netta supremazia giallorossa. Keita si arrende ed il mister giallorosso rispolvera Pjanic tenuto in naftalina all’inizio, la Roma prende campo e sovrasta la Lazio nella zone nevralgica. Logica conseguenza è prima l’incredibile errore di Ibarbo che praticamente dalla linea dell’area piccola, calcia fuori a botta sicura, con tanto di ringraziamenti del suo ex compagno di squadra al Cagliari Marchetti, poi il vantaggio giallorosso con un’azione in percussione avviata proprio da Pjanic, con la collaborazione di Nainggolan, per finire con l’assist di Ibarbo stesso, bravo ad eludere in velocità Cavanda ed a piazzare un pallone comodo comodo sulla linea di porta con Iturbe che non si fa pregare e spinge in rete un pallone liberatorio per lui e per tutta la Roma. Siamo al 28’ ed il derby prende una piega devastante per la Lazio costretta senza energie a dover apportare l’ultimo sforzo per riequilibrare un match che sta piano piano scivolando via. Pioli toglie Mauri ed arricchisce il suo terminale offensivo con Diordjevic e sarà proprio lui ad infilare a 10’ circa dal termine il pallone dell’illusorio 1-1: Anderson se ne va a Pjanic sulla trequarti (troppo tenera l’opposizione del bosniaco nell’occasione), palla in area, Klose sbuca alle spalle di Holebas e fa da torre a Djordjevic che infila da pochi passi. Sembra il gol che regala un risultato tutto sommato accettato dalle due squadre e che elimina il Napoli dalla corsa Champions. Invece proprio mentre Garcia richiama un esausto Iturbe ed inserisce nella mischia Doumbia, ecco il colpo di coda di Yanga. Punizione di Pjanic da destra, palla in mezzo con 4 giocatori della Roma soli soletti a colpire di testa; il più lesto è proprio il difensore francese che centra l’angolino senza che Marchetti potesse intervenire. E’ l’apoteosi per la Roma… Da questo momento in poi e cioè per i 5’ rimanenti più altrettanti di recupero, è tutto un mettere palloni in area per la Lazio con la difesa della Roma che, imparata la lezione, non si lascia più sorprendere anche grazie al prezioso contributo di Daniele De Rossi, come schermo davanti ai due centrali. Finisce in gloria con la Sud che festeggia, mentre un Pioli molto rammaricato, sarà costretto a giocarsi gloria e preliminari Champions nell’infuocato spareggio del San Paolo domenica contro il Napoli. Auguri…

 LE PAGELLE  DEI GIALLOROSSI

DE SANCTIS 6 Incolpevole sul gol per il resto osserva Klose sbagliare a porta vuota all’inizio e sbriga bene l’ordinaria amministrazione.

TOROSIDIS 4,5 Una partita agghiacciante. Non vuole far mancare il proprio apporto in avanti ma sbaglia sempre il tempo di uscita. Regala a Candreva il pallone che poi Klose sbaglierà, dopo un affannoso recupero sempre dovuto ad errori di posizione. Costringe Florenzi a fare anche il terzino al posto suo.

MANOLAS 7 A parte qualche sbavatura iniziale, dove rimane sorpreso pure lui dalle imbucate laziali, prende la misura giusta e man mano che passano i minuti diventa statuario nel senso buono del paragone.

YANGA-MBYWA 8 Si prende la storia del derby col gol ammazza Lazio, intorno però una partita di grinta e sostanza e soprattutto di capocciate in tutte e due le aree di rigore. Sembra esser tornato sui livelli di inizio stagione quando sorprese tutti a suon di buone prestazioni.

HOLEBAS 5 La Roma soffre sulle fasce… Meno peggio rispetto a Torosidis, ma perché dove non arriva con la qualità ci tira il cappello. Più tignoso ed agguerrito rispetto al compagno. Ma non fa una gran figura, specie in occasione del gol del pari.

NAINGGOLAN 7 Il derby lo soffre come un romano vero. Dopo il flop dell’andata gioca un po’ col freno a mano tirato e senza le sue incursioni diventa un giocatore normale. Quando la Lazio cala ritorna in sé e piazza l’accelerazione che porta al gol di Iturbe. Da lì ri-diventa un guerriero…

DE ROSSI 7 E’ il terzo centrale della Roma (espressione che non si usava più dai tempi di Spalletti). Respinge come un muro tutti i palloni calciati in area dai laziali nel convulso finale. Poi esplode per la gioia insieme alla sua gente, lui romanista vero.

KEITA 6,5 Nel periodo di maggior sofferenza è quello che insieme a Florenzi e Iturbe, suona la carica. E’ anche quello che prova a portare per primo il pressing sul portatore di palla avversario, spesso inducendolo all’errore. Esce claudicante a metà ripresa.

Dal 23’st. PJANIC 7 Mezzo voto in meno perché in occasione del gol laziale, entra troppo morbido su Cavanda, permettendogli di servire Anderson che scodellerà in mezzo. Per il resto un ingresso che cambia totalmente il match; entra in entrambi i gol, nel primo col colpo di tacco che permette a Nainggolan di andarsene, nel secondo calciando la punizione perfetta sulla testa di Yanga. Questa è la posizione che predilige…

ITURBE 7,5 La solita voglia matta di prendersi questa piazza… Nei primi 60’ fa ammonire mezza Lazio. Punta sempre l’uomo e spesso il risultato è calcione e avversario ammonito. Costringe Pioli a ricorrere a Cavanda… Ibarbo se ne gioverà per regalargli il cioccolatino che fa innamorare la Sud. Benvenuto.

Dal 40’ st. Doumbia sv. Entra per cercare di far salire la squadra. Riesce a tenere impegnati gli esausti difensori laziali e partecipa passivamente al gol del 1-2. Bene così.

TOTTI 6 Partita faticosa per il capitano, sempre troppo isolato nel mezzo dell’attacco giallorosso. Non ha i ritmi di Iturbe e Florenzi che vanno a mille ed è sempre raddoppiato. Gioca d’esperienza conquistando i soliti preziosi calci di punizione che fanno respirare un po’ la squadra nel periodo di maggior sofferenza.

Dal 16’st. IBARBO 7 Da croce a delizia nel giro di una manciata di minuti. Entra per Totti e annichilisce Cavanda dentro per evitare il rosso a Lulic. Si divora un gol pazzesco con tanto di ringraziamenti spediti dal suo ex compagno Marchetti. Poi però è devastante nell’azione del gol di Iturbe: in dieci metri scarsi accelera e mette dentro un pallone col contagiri.

FLORENZI 7 Un primo tempo a lottare come un leone da solo in mezzo ad una mandria di buoi. Fa quel che può ed anche qualcosa in più, cercando di aiutare Torosidis in evidente affanno dietro di lui.  Sfiora il gol un secondo prima del vantaggio e poi si sacrifica fino allo stremo. Se gli dicessero di correre altre 24 ore di fila per mantenere il vantaggio, lo farebbe senza remore. Cuore giallorosso.

GARCIA 8 Il suo capolavoro… Mentre tutti nell’intervallo ci spellavamo le dita a scrivere di una Roma rinunciataria in difficoltà ed in balia della Lazio, lui aveva progettato il delitto perfetto. Ha cercato di sfiancare i lenti difensori avversari con le ficcanti ripartenza di Florenzi e Iturbe, abili nell’uno contro uno. Quando ha visto la spia della benzina accessa nella squadra di Pioli, ha sguinzagliato Nainggolan, frenato da ordini tattici fino ad allora, ha infilato Ibarbo e Pjanic, regalando a Iturbe una porzione di campo a lui congeniale (falso nueve). S’è preso il derby, s’è ripreso la Roma…

Fabio Marracci -  Agenzia Stampa Italia

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