(ASI) Nuova debàcle della Juventus in campionato, a San Siro infatti matura la seconda sconfitta dell’ era Conte, in virtù dell’ 1-0 inflitto dal Milan ai bianconeri.
La capolista sembrava non aver totalmente smaltito le fatiche di Champions e dopo aver disputato una partita al limite della perfezione contro il Chelsea martedì, ha giocata un match non all’ altezza soprattutto dal punto di vista della concentrazione e della tenuta alla distanza. Il Milan dal canto suo sembra aver parzialmente superato la crisi che ha caratterizzata la prima parte della stagione rossonera, soprattutto dopo l’ avvento del presidente Berlusconi a Milanello la squadra ha ritrovato equilibrio e punti. La mossa di Allegri di riproporre la mediana a 3 con Nocerino (tra i migliori) dal primo minuto si è rivelata vincente, cosiccome la scelta del finto tridente con Boateng vertice offensivo e Robinho dall’ inizio, col brasiliano che con la sua velocità ha più volte tolto punti di riferimento ai difensori bianconeri. Per la verità la partita è piuttosto noiosa, con la Juventus che parte con un paio di novità rispetto al match di Champions (Isla e Caceres dall’ inizio), ma la prestazione degli uomini di Conte ed Alessio è condizionata negativamente dalla scarsa vèrve di un Vucinic poco ispirato, da un Quagliarella mai incisivo e da un Vidal deconcentrato, che sembrava il lontano parente di quello visto il martedì. Dopo una prima mezz’ ora di studio, nella quale non è successo praticamente nulla, l’ arbitro concede un rigore ai padroni di casa per un supposto tocco di mano di Isla sugli sviluppi di un cross da destra; dal dischetto va Robinho, Buffon tocca ma la palla si infila in rete. Da lì alla fine della prima frazione accade poco e si va negli spogliatoi sull’ 1-0. Nella ripresa la Juventus prova ad alzare il baricentro in cerca del pareggio, ma Yepes e Mexes tengono bene, De Sciglio limita alla perfezione le incursioni di Asamoah, anche El Sharaawi, autore dell’ ennesima ottima prestazione si sacrifica molto in fase di contenimento. Per tentare di dare la scossa Alessio inserisce Giovinco per Quiagliarella, con la formica atomica che qualche minuto dopo tenta l’ acrobazia su cross da destra, bel gesto ma senza esito. Nel finale Vucinic in area tenta il piazzatto di interno sul secondo palo, ma Constant salva sulla linea; da lì più nulla, finisce 1-0.
Ad approfittare della sconfitta della Juve ci pensa il Napoli, che sbanca L’”Is Arenas” di Cagliari nonostante l’ assenza di Cavani, grazie ad un’ ottima prova corale. Gli uomini di Mazzarri hanno tenuto bene dietro, grazie al trio difensivo Cannavaro-Britos- Gamberini dimostratosi in buona vena, sfruttando bene le ripartenze grazie alla velocità d Insigne e i puntuali inserimenti senza palla di Hamsik. Nel primo tempo succede poco, l’ unica occasione la crea Insigne che al termine di un’ azione personale scarica un destro dal limite che si stampa sul palo. Nella ripresa invece sono i sardi a partire meglio: prima Cannavaro sfiora l’ autogol nel tentativo di contenere Sau, alzando una parabola che si stampa sulla traversa, poi Nainggolan dal limite conclude di sinistro al volo sfiorando il palo alla destra di De Sanctis. Proprio nel momento di maggior spinta dei padroni di casa però, il Napoli si dimostra cinico, al termine di un contropiede ben orchestrato dai partenopei all’ 73’ infatti, Hamsik si ritrova a tu per tu con Agazzi sul vertice sinistro dell’ area piccola e di interno destro lo infila sul secondo palo, fissando il punteggio sul definitivo 0-1.Napoli a quota 30 quindi, a sole 2 lunghezze dalla Juventus.
L’ Inter di Stramaccioni invece resta a quota 28 in virtù della sconfitta inflittagli dal Parma di Roberto Donanoni nel posticipo del lunedì. Dopo la vittoria allo “Juventus stadium” i nerazzurri avevano ottenuto soltanto 1 punto contro Atalanta e Cagliari, a Parma cercavano la vittoria per portarsi a -1 dalla vetta. Al “Tardini” però è sceso in campo un’ ottimo Parma, con un super Biabiany che ha fatto sfaceli sull’ out di destra facendo impazzire Juan Jesus, un Amauri che ha dimostrato un’ ottima condizione fisica e i 2 centrali difensivi Paleta e Lucarelli che hanno saputo tenere a bada il tridente nerazzurro (Palacio-Milito-Alvarez). Nel primo tempo le due squadre si battagliano a centrocampo senza esporsi più di tanto, le uniche vere occasioni capitano al Parma, prima con Amauri che gira di testa un cross da destra con Handanovic che para, poi con Biabiany che tenta la conclusione da fuori area sfiorando il palo alla sinistra del portiere. Nella ripresa l’ Inter prova a cercare il gol, ma senza la giusta convinzione, con Milito e Palacio che si muovono tanto senza però trovare i giusti fraseggi, complice anche la presenza di un evanescente Alvarez (Cassano è un’ altra cosa). La prima vera conclusione dei nerazzurri arriva dai piedi di Guarin, il colombiano infatti scarica un destro da 30 metri, ma Mirante è abile a deviare in angolo. Quando la partita sembra avviata sullo 0-0 però, arriva il gol che non ti aspetti; al 75’ sugli sviluppi di una rimessa laterale Sansone, colpevolmente perso da Guarin, si invola verso la porta e giunto ai 20 metri, lascia partire un destro rasoterra che trafigge Handanovic . 1-0 Parma. Nel finale i nerazzurri si riversano in avanti senza però riuscire a trovare mai la conclusione. Gli uomini di Stramaccioni rimangono a 28 quindi, raggiunti dalla Fiorentina di Vincenzo Montella, che trova un buon pareggio sul campo del Torino. I viola sembrano meno brillanti del solito e, complici anche le assenze di Jovetic e Pizarro, riescono ad esprimere solo a tratti la qualità di gioco mostrata sin qui, il Torino ne approfitta e al minuto 40’ trova il vantaggio con Cerci, che sfrutta un traversone da destra scaricando di prima un destro che si infila sotto la traversa. All’ inizio del secondo tempo però i viola pareggiano su rigore, magistralmente trasformato da Rodriguez. Il nuovo vantaggio granata arriva all’ 76’ con Birsa, a quel punto Montella tenta il tutto per tutto inserendo El Hamdaoui al posto di Roncaglia e l’ olandese di origine marocchina, lo ripaga un minuto dopo capitalizzando la prima occasione con un diagonale di destro buca Gillet e segna il gol del 2-2 finale. La Roma vince di misura a Pescara, grazie alla rete di Mattia Destro che dopo 5 minuti si ritrova a tu per tu con Perin e non sbaglia. Benchè gli abruzzesi (affidati a Bergodi), si dimostrino poca cosa soprattutto in fase offensiva, Zeman sembra aver migliorato l’ equilibrio della squadra in fase difensiva e, complici le buone prove di Castan e Marquinhos, i giallorossi chiudono la seconda partita consecutiva senza subire reti; da segnalare per i giallorossi l’ ennesima grande prestazione di capitan Francesco Totti, che nel corso del match ha più volte impegnato Perin, dimostrando una volta di più di attraversare un momento di forma strepitoso nonostante i 36 anni.
La Lazio, di scena all’ “Olimpico” nel posticipo del martedì sera, ha piegato un Udinese rimaneggiata in ogni reparto (Basta, Pinzi, Muriel e Benatia le assenze principali), mantenendo l’ inerzia del match dalla propria parte per tutti i 90 minuti. L’ occasione per trovare per trovare il vantaggio i biancocelesti l’avrebbero già al 9’, quando ottengono un rigore per un tocco di mano di Willians in area, ma Brkic para il tentativo di trasformazone di Ledesma. Per vedere il vantaggio laziale però bisogna attendere poco, al 17’ infatti Mauri serve col contagiri Gonzalez, che si inserisce in area coi tempi giusti e batte Brkic di sinistro. Il raddoppio arriva in chiusura di tempo con Klose, che lanciato in campo aperto sempre da Mauri, non sbaglia a tu per tu col portiere. Nella ripresa arriva anche la terza rete grazie ad una magistrale punizione di Hernanes. Il derby siciliano va al Palermo che supera 3-1 il Catania; i rosanero sfruttano la giornata di grazia del proprio trio offensivo, con Miccoli che apre le marcature con un favoloso tiro al sette da fuori area, Ilicic che realizza ilsecondo ed il terzo gol e Brienza formidabile ispiratore. Di Lodi su punizione il gol della bandiera degli etnei. Prima vittoria di Luigi Del Neri sulla panchina del Genoa, i rossoblu sbancano Bergamo grazie ad un bel gol di Bertolacci, che con un sinistro al volo da poco dentro l’ area batte Consigli al 38’, finirà 1-0 per i liguri. Vittoria fondamentale in chiave salvezza anche per la Sampdoria di Ciro Ferrara, che batte il Bologna di Pioli; coi rossoblù in 10 dal 5’ per l’ espulsione di Morleo, Poli segna il suo secondo gol stagionale, regalando l’ 1-0 ai suoi.
Sempre in chiave salvezza 0-0 tra il Chievo ed il Siena di Serse Cosmi, con i toscani più volte vicini alla rete con uno scatenato Calaiò (che colpisce anche un palo).
Alessandro Antoniacci - Agenzia Stampa Italia
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