(ASI) Una vittoria come questa ha un valore particolare per la stagione del Perugia: probabilmente, sta a significare che è davvero l’anno buono per vincere. Dopo 25’ iniziali da incubo, con l’Aprilia che affondava tra le linee e si presentava puntualmente alla conclusione davanti a Clemente, il Perugia ha saputo trovare il guizzo vincente con il vantaggio di rigore di Clemente.
E, dopo 35’ del secondo tempo passati a subire la pressione laziale senza riuscire, se non episodicamente, a costruire quasi niente di pericoloso, il Grifo ha avuto il secondo sussulto e sempre con capitan Clemente (oggi al ventesimo gol stagionale) ha quasi chiuso la pratica.
Quasi, perché l’Aprilia di oggi non voleva morire e a 5’ dalla fine avrebbe potuto riaprire i conti e regalare ai perugini un finale di sofferenze con un rigore. Ma qui ci ha pensato Daniele Giordano a ricacciare indietro le streghe con un intervento tipico del portiere intelligente che sa aspettare il calcio del rigorista e beccare il pallone. A dirla tutta, anche in precedenza Giordano aveva sfoderato parate davvero tecnicamente pregevoli che a nostro avviso gli hanno fatto vincere il duello con Clemente per la palma del migliore in campo.
Dunque, un Perugia che vince sugli episodi, come capita alle squadre che hanno gli uomini per fare la differenza sulle situazioni isolate. Per il resto, un’involuzione di gioco rispetto alle ultime prestazioni, pure non brillantissime. I problemi nel mezzo, come sempre. Se il centrocampo, dove oggi si è sentita la mancanza di Benedetti, va spesso in inferiorità e non riesce a far ripartire la squadra sui rilanci della difesa, mancano la continuità e l’intensità nella manovra e gli avversari hanno buon gioco a difendersi. Ciò è tanto più vero se ci mettono un buon quid in più di carica agonistica, come hanno fatto oggi gli apriliesi, che, tenendo fede ai proclami fatti in settimana, sono scesi in campo come se dovessero regolare chissà quali conti con i biancorsossi, dopo la partita dell’andata vinta dal Perugia all’ultimo tuffo.
Comunque, sarà un caso, ma quando il Perugia ha risistemato il centrocampo a rombo, l’Aprilia è stato meno incisivo di prima, i biancorosssi hanno potuto recuperare terreno e le sortite in avanti dei laziali non hanno avuto più la continuità e pericolosità della prima parte dell’incontro. E se, nella ripresa, ci si aspettava che il vantaggio avrebbe potuto favorire il gioco di rimessa e la capacità di Balistreri di andare in profondità, visto che non si riusciva a ripartire in velocità e palla a terra, Barbetta (Battistini era squalificato e ha visto la partita dalla tribuna) ha pensato bene di sostituire l’ex molisano con Tozzi Borsoi, per creare un terminale ai tanti lanci lunghi a liberare dalla difesa. Anche qui la mossa è servita, con Tozzi che ha attivamente partecipato al gol del raddoppio.
Nel dopo-partita, le tensioni societarie sono rimaste sullo sfondo. Le attenzioni di tutti si sono rivolte alla partita di Catanzaro tra sette giorni. Un appuntamento ovviamente importante e carico di significati per la stagione delle due squadre. Ma non decisivo, visto che di partite da giocare ce ne sono ancora tante e che sta per arrivare la primavera, che in tutti i campionati è la stagione della verità.
Il Perugia non attraversa il suo miglior periodo, ma gli stimoli nel capoluogo calabrese non mancheranno. Che partita sarà, non è dato prevedere. Si spera che si giochi a calcio: in quel caso il Perugia avrebbe forse vita più semplice di quella vissuta oggi.
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