(ASI) Il Perugia vince a modo suo. Non bello nel primo tempo, fatale nel secondo.
Stavolta cade nelle sue malìe l’Isola Liri che nei primi quarantacinque minuti si illude di poter imbrigliare i grifoni sullo zero a zero e, magari, di infilare la porta di Giordano con qualche episodio fortuito. E, in verità, ci va vicino due volte: la prima per un pallone non trattenuto da Giordano su punizione di Raffaello (tutt’altro che una pennellata da artista, malgrado il nome dell’autore) la seconda per un rimpallo che mette Improta a tu per tu col numero uno biancorosso, che stavolta salva il risultato. E il Perugia? Poco o niente. Controlla bene gli avversari, che Battistini alla vigilia aveva detto essere tutt’altro che poca cosa dalla cintola in su, ma non costruisce. Soffre i ritmi agonistici forsennati dei laziali; i raddoppi più che sistematici su qualunque grifone entri in possesso di palla; il nervosismo rissaiolo su cui cercano di buttarla i padroni di casa che, quanto a sceneggiate e interventi border line rispetto al regolamento, dimostrano di essere squadra smaliziata, ancorché giovane.
Gioco-forza, il primo tempo finisce sul nulla di fatto. La ripresa somiglia ad altre già viste sui canali del Grifo. Con due iniziative di Margarita nei primi 3 minuti, il Perugia fa subito capire che la bambola è finita ed è tempo di mettere in chiaro le cose. Passano altri 5’ e ci pensa il solito Clemente a sbloccare il risultato con un’incornata su cross di Anania, come al solito molto vivace sulla fascia. Per Clemente è la quindicesima marcatura stagionale: se continua con questi ritmi, è destinato a battere parecchi record. La partita finisce praticamente già qui. I frusinati non hanno i numeri tecnici per riequilibrare i conti, e anche la benzina è stata tutta bruciata dalle marce alte del primo tempo. Per i grifoni si aprono spazi nelle ripartenze e al 21’ Tozzi Borsoi si prepara in maniera eccellente la conclusione per poi concludere alto. Pochi minuti e Borgese lancia Margarita che da metà campo arriva fin dentro l’area e trafigge il portiere locale per il 2-0. Sigillo finale, partita senza più storia, non fosse per le ammonizioni in serie che i grifoni rimediano nel finale. Benedetti, Borghetti e Pupeschi (gli ultimi due, già diffidati, salteranno la prima di ritorno al Curi con l’Aversa) beccano il giallo per falli inesistenti (quello di Benedetti per simulazione era, in relatà, semmai un rigore per il Grifo, e comunque non certo da ammonizione) o inutili, visto il risultato ampiamente acquisito. La classifica sontuosa e alcuni risultati delle avversarie dirette, comunque, incorniciano il girone d’andata del Perugia, degno di un 2011 da ricordare per i numeri che le due “bande Battistini” (quella della “D” e quella di questa stagione) hanno saputo mettere insieme. Il miglior viatico per un 2012 da cui i tifosi si aspettano ancora molto: la Società lo sa e dovrà cercare la massima unione delle forze per raggiungere gli obiettivi di oggi, di domani e di doman l’altro…