Una manifestazione dai più volti e dalle molte anime per soddisfare nello spirito di un festival tutta la moltitudine degli spettatori.
(ASI) Perugia. La giornata di ieri, giovedì 13 luglio è caratterizzata da una multiforme serie di eventi che decidiamo di seguire oltre al main concert. Al teatro Morlacchi, intorno alle 17:00, per una giornata caldissima, assistiamo al bel concerto intitolato “RAGGIN’ THE CLASSICS”. Per la direzione e arrangiamenti di Mario Raja eseguono L’orchestra del Conservatorio di Musica “Francesco Morlacchi” con Marta Raviglia, Pedro Spallati, Massimo Morganti, Angelo Lazzeri, Ferruccio Spinetti, Alessandro Bravo, Alessandro Paternesi. Si distingue nell’orchestra la brava violinista Elena Castellani. Intorno alle 20:00 ascoltiamo i ragazzi della “University of New Hampshire 3 O'clock Jazz Band”, che denotano una romanticità matura e tutta da adulti. In tarda serata poi all’Arena si esibiscono Chucho Valdes e Gonzalo Rubalcaba in “Trace” . “Due gran coda, uno di fronte all'altro, ed alla tastiera due autentici virtuosi”. È quanto si è potuto vedere all’Arena Santa Giuliana grazie alle due star cubane con cinque Grammy e tre Latin Grammy il primo, quattro Grammy il secondo. Come riporta la critica ufficiale “Chucho Valdes è semplicemente uno dei più influenti artisti cubani di sempre, nonché grande interprete della musica latina. Fondatore e leader degli storici Irakere, di cui recentemente è stato festeggiato il quarantesimo anniversario, è stato lui a ridefinire, non solo con Irakere ma anche con le altre band da lui formate e guidate successivamente, i tratti identitari della musica cubana degli ultimi anni introducendovi afro-jazz, rock, tradizioni popolari. Gonzalo Rubalcaba è di una generazione più giovane (è nato nel 1963 nell'Avana del dopo-rivoluzione) ed ha alle spalle una eccellente formazione classica (diploma di composizione all'Istituto di belle arti dell'Avana) ma nello stesso tempo ha assorbito fin da ragazzo il folclore caraibico ed il jazz americano. Da qui, una straordinaria abilità nel far coesistere ritmo e melodia che ha conquistato verso la metà degli anni ‘80 grandi jazzmen come Dizzy Gillespie e Charlie Haden ed il presidente di Blue Note, Bruce Lundvall”. Mentre il concerto dell’Arena volge al termine siamo ospiti della Bottega del Vino che propone il Max Gallo Quartet. Assistiamo anche ad una Jam con la ottima cantante Kim Prevost che si esibisce a sorpresa insieme al quartetto. L’atmosfera è da Club, i suoni proporzionati, la professionalità è alta. La musica di riferimento è quella dei chitarristi degli anni Cinquanta per un gruppo che denota una ottima impostazione Jazz. Max Gallo, chitarrista torinese oggi riconosciuto come uno dei chitarristi jazz più rappresentativi in Italia del genere mainstream, si esibisce per UJ 2017 alla Bottega tutti i giorni col suo quartetto formatosi nel 2015 e composto da Davide Calvi al pianoforte, Giorgio Allara al contrabbasso e Giovanni Paolo Liguori alla batteria. Il quartetto, oltre alla costante attività nei più importanti club italiani, ha inciso due CD grazie ai quali Max Gallo e Davide Calvi sono stati votati nel referendum della rivista specializzata MASICA JAZZ, nella sezione migliori nuovi talenti. Il quartetto è entrato nel cartellone ufficiale del Torino Jazz Festival nel 2015/’16/’17 e nel programma ufficiale di UJ da quest’anno. Il Max Gallo 4et collabora con jazzisti italiani e stranieri di gran livello tra i quali il batterista americano John Riley (in due tournée italiane 2016/’17) e il sassofonista americano Scott Hamilton, con il quale suona stabilmente in club festival e teatri italiani, avendo eseguito oltre a 10 concerti in due anni. Ascoltandoli si comprende oltre alla citata professionalità anche la sensazione di una ottima musica e formazione di genere.
A questa sera con Wayne Shorter Quartet w/ Orchestra da Camera di Perugia - Emanon
Giuseppe Marino Nardelli-Agenzia Stampa Italia