(ASI) Abbiamo un nuovo problema in Italia? Davvero deve scattare l’allarme nel Belpaese su un eventuale ritorno del terrorismo internazionale nel nostro territorio? La domanda nasce spontanea dopo le recenti rivelazioni dei servizi segreti statunitensi rilasciate al giornale New York Times, secondo cui sarebbero stati gli ucraini ad uccidere Darya Dugina.
Inoltre, le stesse fonti riservate hanno specificato al quotidiano statunitense che Washington “non ha preso parte all’attacco, né fornendo informazioni né altre forme di assistenza” e che l'Amministrazione era all'oscuro dell'operazione, manifestando il proprio disappunto per la mossa ricondotta al Governo Zelensky. Naturalmente, Kiev continua a negare qualsiasi coinvolgimento ma siamo di fronte ad una sorprendente novità che apre la strada a molte ipotesi sulle motivazioni che hanno indotto gli Stati Uniti, principale alleato dell’Ucraina, a fare questa ricostruzione dei fatti.
L’esplosione dell’auto che ha provocato la morte di Darya Dugina, figlia dell’ideologo e filosofo Aleksandr Dugin, sarebbe infatti stata archittetata da agenti ucraini infiltrati in Russia. Premesso che la struttura di spionaggio statunitense è una fonte autorevole e ben informata, sulla questione è sempre doverosa la cautela. In ogni caso, per la gravità di questa nuova versione dei fatti, per le implicazioni politiche, per i rapporti internazionali che la tragica vicenda comporta e per il ‘salto di qualità’ del terrorismo internazionale, occorrerà alzare la guardia.
Il Copasir, sempre pronto a segnalare ingerenze russe o cinesi in Italia, indaghi ed il suo Presidente, Adolfo Urso, riferisca in Parlamento se questo rischio esiste davvero. Proprio Adolfo Urso, esponente di Fratelli d'Italia, noto atlantista "di ferro", di recente è volato negli States per incontrare i vertici del governo e dei servizi statunitensi. Sulla scelta di rivelare i presunti autori dell’attentato ci sono ancora molte cose da chiarire.
Come mai Washington, lo ripetiamo, principale alleato dell’Ucraina, ha deciso di rendere pubblica questa scomoda verità? Vogliono cominciare a sganciarsi da Zelensky? La Casa Bianca sta forse trattando una pace separata con la Russia? Perché denunciano la strategia degli omicidi selettivi fatta in territorio russo e, allo stesso tempo, avvertono i Paesi alleati del rischio che potrebbero correre nei loro rispettivi territori?
L’esportazione della strategia della tensione attuata con attentati mirati all’estero può vedere coinvolta l’Italia? Che la situazione sia preoccupante ne è certo, Mario Adinolfi*, presidente nazionale del Popolo della Famiglia (PdF) che, rivolgendosi al probabile futuro Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, le chiede di fermare il sostegno incondizionato a Kiev. “Zelensky vuole portare la guerra in Russia e noi al disastro”, dice Adinolfi. E ne spiega le motivazioni dopo i recenti sviluppi bellici: “Cara Giorgia Meloni, davvero vogliamo come Italia assecondare Zelensky nei suoi piani di guerra alla Russia su territorio russo concretizzati con la distruzione del Ponte di Kerch, attentati omicidi in stile mafioso come quello alla figlia di Aleksandr Dugin, in una escalation bellica che non può che condurre al disastro, facendone poi pagare il prezzo intero a famiglie e imprese italiane? A me pare folle aggiungere alle postazioni missilistiche Himars americane ulteriori armi italiane inviate in Ucraina senza neanche il voto del Parlamento. Spero che il tuo governo, cara Meloni, faccia segnare un cambio di strategia complessiva dell’Italia che dichiari, per rispetto al proprio interesse nazionale”.
Su queste vicende, inoltre, ad incalzare lo stesso Adolfo Urso è il segretario nazionale di Forza Nuova, Roberto Fiore**, che tramite un esposto denuncia di essere il primo italiano inserito nella Hit List Ucraina, nota come Myrotvorets, la stessa dove era stata inserita anche Darya Dugina prima di essere uccisa. Nella PEC inviata al Copasir, Fiore scrive:
“Egregio Presidente,
Egregi Componenti del Copasir,
Alla luce delle minacce contenute nella ‘hit list’ Myrotvorets, di cui hanno parlato diffusamente giornali ed agenzie di stampa e che hanno colpito ex o attuali parlamentari italiani, fra cui il sottoscritto (allego il mio esposto denuncia), ed all'indomani dell'asserito successo a questo proposito, di alcune operazioni di " liquidazione" chiedo:
Se questo sito e le minacce da esso profferite siano da considerare vacue o non rilevanti
Se siano invece reali e concrete le accuse formulate contro Myrotvorets da numerose organizzazioni ed esponenti internazionali.
Proprio oggi il New York Times e tutta la stampa internazionale riportano la notizia secondo la quale le autorità americane hanno stigmatizzato duramente la pratica dei servizi segreti ucraini di eliminare i propri avversari in operazioni coperte oltre confine come nel caso di Darya Dugina, anche lei inserita nella lista di Myrotvorets e poi liquidata. Mi chiedo quindi:
Se il Copasir voglia notificare alle autorità italiane ed europee preposte, l'iscrizione della detta organizzazione tra le entità terroriste
Se sia vero che Myrotvorets abbia rapporti costanti con i servizi di sicurezza italiani o alleati e che abbia addirittura stretti rapporti con importanti esponenti della politica italiana
Il sottoscritto scrive questa missiva nel momento del massimo acuirsi della tensione russo-ucraina e nella speranza che non ci si debba un giorno lamentare per non aver vigilato attentamente sulla presenza di elementi sovversivi e criminali sul nostro territorio.”
On. Roberto Fiore
Roma 7 Ottobre 2022
I fatti ci confermano che stiamo assistendo ad un costante crescendo militare***, ben poco rassicurante, e che alzare il livello dello scontro è una pericolosa deriva per tutto il mondo. Ciò è testimoniato anche dall’autobomba piazzata pochi giorni fa in un convoglio di camion che transitava sul Ponte di Kerch, che collega il Territorio di Kransodar alla Crimea, e l’immediata reazione missilistica della Russia, che proprio ieri mattina ha colpito gran parte delle città ucraine mettendo fuori uso molte infrastrutture del Paese. A ciò va aggiunto che, con l’aggravarsi della situazione e con gli insuccessi ottenuti dall’esercito russo a fine estate, il Cremlino ha cambiato la sua strategia militare nominando a capo delle operazioni in Ucraina il Generale Sergej V. Surovikin, Comandante delle Forze Aerospaziali della Federazione Russa, noto per aver sconfitto l’ISIS in Siria.
Alla luce delle considerazioni esposte, c’è il rischio che il conflitto, che ha colpito economicamente anche gli italiani, si estenda oltremisura. Appare dunque doveroso che Adolfo Urso, secondo alcune indiscrezioni prossimo Ministro della Difesa, tuteli gli italiani che sono stati inseriti in questa famigerata lista Myrotvorets, indaghi e riferisca in Parlamento se c’è il pericolo o meno che il terrorismo internazionale di matrice ultranazionalista ucraina possa operare anche in Italia. Inoltre, un auspicio che il nuovo Governo cambi politica e faccia gli interessi dell’Italia: continuare a fornire armi all’Ucraina – nazione che tra l’altro non è membro dell’Unione Europea né della Nato - oltre che contrario all'Art.11 della Costituzione, espone l’Italia a rischi strutturali ed impoverisce famiglie ed imprese.
Sul fronte diplomatico, non può essere ignorato che la Russia è, sin dall'Unità, una nazione tradizionalmente amica dell’Italia. Non è un caso se la maggioranza degli italiani, come dimostrano tutti i sondaggi d'opinione fin qui pubblicati, è contraria all'adozione di una logica di scontro con Mosca. La storia ha dimostrato che la politica delle sanzioni inasprisce le relazioni internazionali e rischia spesso di estendere a livello più ampio conflitti nati in contesti regionali.
Si prenda atto che anche Washington ha preso le distanze da certe mosse praticate dai vertici ucraini. Questo perché Volodymyr Zelensky potrebbe non piacere più a certi ambienti di potere statunitensi****. Ci si cominci ad interrogare se, stante l’incremento della tensione, il presidente ucraino non stia mettendo a rischio il suo stesso popolo, esponendolo ad una guerra senza fine contro un avversario enormemente superiore in termini di dotazione militare, incluso il potere nucleare. Come molti esperti sostengono, fino ad oggi la Russia ha utilizzato soltanto una parte minima del suo potenziale bellico: sulla percentuale esatta ci si divide, ma nessuno cita dati superiori al 35-40%.
Se lo scontro dovesse ulteriormente inasprirsi, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Dopo l’autobomba esplosa sul Ponte di Kerch, le parole del nuovo Comandante in capo delle operazioni in Ucraina Sergej Surovikin, soprannominato ‘Armageddon’, sono state senz'altro spietate ma anche molto chiare in questo senso: "Stamattina i nemici della Russia non si sveglieranno con il caffè".
In ultima analisi, Giorgia Meloni ricordi che il suo partito è stato premiato dagli italiani perché, in qualche modo, ha rappresentato, ai loro occhi, una forza di discontinuità con il Governo Draghi, esecutivo che - va ricordato - è stato eletto direttamente dalle Camere senza passare per il voto popolare. L’Italia deve tornare protagonista e svolgere un ruolo diplomatico attivo che porti finalmente alla pace fra Russia ed Ucraina. La Meloni, infine, sia coerente con quello che, da sempre, è alla base del suo programma: difendere gli interessi nazionali e far valere il proprio ruolo di nona potenza mondiale e seconda nell'UE, presso gli organismi internazionali o sovranazionali di cui fa parte. Gli italiani chiedono solo di essere finalmente governati da un politico che stia dalla loro parte. I fatti hanno sempre dimostrato che chi li ha delusi ha poi pagato un caro prezzo, in termini sia elettorali che di credibilità.
Ettore Bertolini – Agenzia Stampa Italia
Note
*Ucraina: Adinolfi (PDF), “Meloni fermi sostegno a Kiev” “Zelensky vuole portare la guerra in Russia e noi al disastro” https://agenziastampaitalia.it/politica/politica-nazionale/62576-ucraina-adinolfi-pdf-meloni-fermi-sostegno-a-kiev-zelensky-vuole-portare-la-guerra-in-russia-e-noi-al-disastro