In particolare, si è trattato delle origini, delle peculiarità dottrinali, delle differenze con le altre anime della religione coranica, della sua diffusione in Italia e in Europa, del suo ruolo storico - politico nel Mediterraneo, nel Medio Oriente, e nelle altre parti del mondo, anche in relazione agli ultimi sviluppi internazionali e nello scontro geopolitico e militare fra la Nato e la Russia.
Il convegno sull'Islam Sciita, organizzato da Daniele Catini e Franco Scascitelli di Teramo e Salvatore Marino di Chieti, è stato moderato in qualità di giornalista di me.
Ospiti speciali della serata: l'Imam di Teramo Mustapha Batzami per i saluti della comunità teramana, Shaykh Abbas Di Palma, Iman Centro Islamico di Roma, Hosseyn Morelli dell'Associazione Islamica Imam Mahdi.
A tal proposito, abbiamo intervistato Hosseyn Morelli:
Come è nata in lei la volontà di convertirsi all'Islam?
"Il mio ritorno all’Islam - ha spiegato Morelli - è avvenuto dopo una intensa ricerca e percorso interiore alla ricerca della Verità e dell’Assoluto laddove, con l’aiuto e la guida di Dio, ho compreso come l’Islam incarnasse la Via perfetta e l’ultima Rivelazione inviati dall’Altissimo all’umanità onde permettere all’essere umano di raggiungere la verità felicità, beatitudine e perfezione. Ovviamente nel momento in cui si ritorna all’Islam non si è affatto giunti alla meta. È piuttosto l’inizio una nuova fase, di una nuova tappa, del percorso di avvicinamento a Dio, alla Fonte di ogni bellezza e magnificenza" ha commentato Hosseyn Morelli.
Perché è sbagliato parlare di mezzaluna sciita e di triangolo sunnita?
"Perché - risponde Hosseyn Morelli - questi termini sottendono l’esistenza di due progetti, antagonisti e contrapposti, delineati rispettivamente dai musulmani di scuola sciita e di quella sunnita, per espandersi ai danni dell’altro onde poterlo egemonizzare. Si tratta - ha aggiunto Morelli - in realtà di concetti elaborati dai nemici dell’Islam – in particolar modo dalle centrali decisionali inglesi, americane e israeliane – per dividere la Ummah, la Comunità Islamica, onde tenerla in uno stato di arretratezza e contrapposizione per poterla meglio controllare e dominare. Nessun musulmano accorto utilizzerebbe simile terminologia, che appartiene appunto ai maggiori nemici della sua religione e comunità, ed è per questo che i sapienti musulmani - sciiti e sunniti - hanno messo in guardia di fronte a questi tentativi di divisione e sedizione".
Qual è il significato della Rivoluzione del 1979 in Iran che è ancora valido a tutt'oggi?
"La Rivoluzione Islamica dell’Iran - ha commentato Morelli - incarna la dimostrazione che un popolo, ponendo Dio e i principi autentici e immutabili al centro della propria esistenza e lotta – principi spirituali e trascendenti, che affondano le loro radici nella Rivelazione, e non in ideologie meramente politiche ed economiche –, non solo può liberarsi dai tiranni e dai loro padroni apparentemente invincibili, ma anche instaurare un ordinamento fondato proprio su quei principi e valori. Ordinamento che, con tutti i limiti, difetti e contraddizioni di noi esseri umani, e nonostante oltre quaranta anni di continue pressioni e complessi intrighi di nemici molto potenti dal punto di vista materiale, cerca di percorrere un cammino di ascesi comunitaria e di indipendenza e sovranità integrale e totale. Si tratta di un messaggio profondo ed eterno. Un percorso che, come ha dichiarato la Guida della Rivoluzione Imam Khamenei, è ancora particolarmente lungo e tortuoso, ma certamente benedetto e doveroso. Per questo la Rivoluzione del 1979, e la Repubblica Islamica a cui ha dato vita, continuano a costituire un esempio e modello per le persone, i popoli e gli Stati di ogni latitudine" ha spiegato Hosseyn Morelli.
Come vede la situazione mediorientale anche in relazione con lo scontro mondiale Fra NATO e Russia?
"Il ruolo della Russia in Siria - secondo Morelli - e nella questione del nucleare iraniano, insieme alle posizioni equilibrate e razionali che Mosca ha assunto rispetto alla situazione interna libanese e più recentemente di fronte alle continue aggressioni contro il popolo palestinese da parte degli occupanti israeliani, rappresentano un segnale importante di cambiamento per i popoli del Vicino Oriente, vessati dalle continue e dannose influenze e ingerenze, anche militari, degli Stati Uniti e delle potenze occidentali in generale. Nonostante certe ambiguità e alcune posizioni non condivisibili, che rendono chiaro come la Russia non sia annoverabile all’interno dell’Asse della Resistenza, ci troviamo comunque di fronte a un importante e potente Stato che con la sua influenza può facilitare la creazione di nuovi equilibri e situazioni in una regione particolarmente vitale e sensibile, nella quale le posizioni americane ed europee, totalmente schiacciate su quelle israeliane, hanno soltanto fomentato disordine e tragedie" ha concluso Hosseyn Morelli.
Cristiano Vignali -
Agenzia Stampa Italia