Benvenuti nella terra del Cane Lupino del Gigante.

lupino1(ASI) “…accanto al pastore c’era il cane: aiuto indispensabile per l’uomo. Lo seguiva ovunque, vigilava il gregge e divideva il pasto con il suo padrone. Era entusiasmante vedere con quanta abilità il fedele guardiano radunasse il gregge e lo guidasse: una perfezione ed una precisione ammirevoli. Un’altra dimostrazione di quanto possa essere profonda l’intesa fra il cane ed il padrone e di quale generosa dedizione sia capace questa bestiola nei confronti dell’uomo che lo addestra e lo porta con sé…” (Lina Zini, Antichi mestieri reggiani).


Il cane da pastore da nord a sud della penisola assumeva incarichi importanti: collaboratore indispensabile dei pastori, guardiano del gregge, amico di lunghi periodi di isolamento.
Ed uno dei cani da pastore impiegati sul nostro appennino era il Luvin o Cane Lupino del Gigante. Da fine ‘800 e primi del ‘900 nell’appennino reggiano c’erano circa 60000 capi di ovini e quindi un gran numero di cani Lupino del Gigante chiamati allora nel dialetto locale Luvin utilizzati per parare e condurre le mandrie. Con la scomparsa della pastorizia e l’arrivo di nuove razze, il Lupino in purezza stava scomparendo: è merito di Cristian Ielli che, vista la situazione e visto il grande amore per questa antica razza posseduta dai suoi avi, ha recuperato gli ultimi esemplari non ancora meticciati. Pensava che forse un giorno qualcuno si sarebbe appassionato a questa razza cercando di salvaguardarla ma sicuramente non immaginava che quella persona alla fine sarebbe stata lui!
“Gli esemplari esenti da meticciamento” mi racconta Christian “li abbiamo adottati, fotografati e schedati. Diverse sono le leggende sulla nascita di questo antico cane, che lo descrivono come un discendente del lupo, ma la verità scoperta dalle anali genetiche è diversa: alcuni ritrovamenti ossei canini, nelle terramare emiliane, sono riconducibili agli odierni Lupini del Gigante. Nel 2015 il dott. Daniele Bigi genetista dell’università di Bologna dalle analisi genetiche condotte su tutti gli ultimi capostipiti (salvati da Cristian Ielli) ha determinato che la razza è pura ed autoctona come poche altre presenti in Italia, è distante da esse e anche dal lupo selvatico. Il suo aspetto molto lupoide è dato dal suo adattamento al territorio di origine duro e selvaggio.
Il Lupino ad oggi non è una razza riconosciuta né dall’ Enci né dalla FCi.
Per salvaguardare il lavoro svolto si è costituita l’associazione Cane Lupino del Gigante odv per questo motivo solo gli esemplari che escono dall’associazione con relativo certificato sono Lupini del Gigante che discendono dai capostipiti. Questo perché l’associazione lavora con regole ferree sulla riproduzione, non si accettano accoppiamenti tra parenti, tipologie differenti perché la razza, essendo autoctona, è priva di difetti occulti e riteniamo fondamentale che rimanga tale, forte e longeva. Questo anche per il recupero continuo di tutte le tipologie (piccolo, medio, grande e testa pesa), dei manti del pelo (corto, lungo, e barbuto) e delle colorazioni. Infatti fino ad oggi sono state recuperate più di 41 colorazioni e sfumature tipiche di Lupini in epoca antica di cui abbiamo i reperti fotografici.
Questo cane è apprezzato in primis per le sue qualità caratteriali: l’intelligenza perché non impara solamente i primi anni di vita ma potete insegnargli cose nuove anche in età avanzata ed è per questo che si adatta a cambiamenti di tutti i tipi oltre a poter contare su di un vero amico.
“La frase che mi sento dire più spesso “aggiunge Cristian “da chi ne possiede uno è sempre la stessa: è fantastico, capisce tutto, non immaginavo un cane simile, di sicuro nella mia vita ci saranno solo Lupini!”
Il Lupino è riflessivo, infatti non esegue comandi a priori perché prima deve capire cosa vuole fare il padrone con quel comando…può sembrare bellissimo e facile ma a volte per educatori abituati ad altre tipologie di cane è un vero enigma da risolvere. Meglio fare tutto col proprietario, il Lupino ha infatti un solo proprietario Capo branco che ama, segue e capisce.
Socievolezza: questa qualità è innata nei confronti degli umani, è un cane da guardia dal momento in cui uno sconosciuto si avvicina al cancello od entra nel suo territorio abbaia ma non è mai aggressivo, per questo motivo alcuni caratteri sono stati esaltati per le attività assistite con animali, IIA.
L’affetto per il padrone ed il nucleo familiare è una cosa primaria per il Lupino che si sente parte della famiglia in tutte le sue sfaccettature, tutela i più piccoli, aiuta nel lavoro ed è sempre accanto al padrone. Sono diverse le discipline dove sta diventando un vero protagonista: sheep dog, frisbee dog, ricerca, mantrailing, agility, pet therapy.
Per conoscerlo meglio l’associazione ha pensato di chiamare in Italia uno dei più grandi etologi, Shaun Ellis, che il 18 e 19 settembre 2021 sarà a Guastalla di Reggio Emilia col seminario “l’evoluzione, dal lupo…al cane da pastore Lupino del Gigante” e parlerà anche dell’aspetto sociale del cane da pastore, la giusta gestione, l’addestramento, la corretta interazione e retaggi primitivi.

Voglio ringraziare personalmente i signori Ielli e Magnani per avermi fornito il materiale necessario per scrivere l’articolo e le splendide fotografie dei loro cani.


Donatella Arezzini per Agenzia Stampa Italia.

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