(ASI) E’ uscito pochi giorni fa a cura e per i tipi di Universitalia srl di Roma l’ultimo saggio sul “trust discrezionale e sub trust” a cura dei prof.Mauro Norton Rosati di monteprandone e del prof.giacomo Breda., con prefazione dei proff.Daniele Mantucci, Università degli studi di Ancona e di Francesco D’ayala Valva.
Il tema sul trust sta appassionando gli operatori del diritto ed anche operatori economici.
Da Cucinelli a Berlusconi,da Pavarotti ad Istituti Bancari ed Assicurativi l’istituto del Trust nonostante le riserve da parte della amministrazione finanziaria che è prevenuta su ogni novita’ legislativa internazionale,sta prendendo piede.
Domandiamo agli autori del saggio “Il Trust discrezionale e sub trust: aspetti civilistici e fiscali” le novita’, le opportunita’ che tale istituto puo’ avere nel vivere civile, nella realta’ quotidiana.
Al Prof.Mauro Norton Rosati, perché un saggio su un argomento molto particolare e direi “di nicchia” sulle tematiche sino ad oggi affrontate sul tema “trust in generale”
...Ho desiderato approfondire un aspetto poco dibattuto ed affrontato in Dottrina e Giurisprudenza, quello del “trust discrezionale”, una tipologia molto piu incisiva sui diritti ed interessi dei beneficiari in quanto rimesso al potere del “trustee” di soddisfare i beneficiari, una categoria ben determinata di beneficiari ovvero il diritto del trustee di devolvere, reddito o capitale a suo piacimento.
Quindi in un certo qual senso, il “trustee”assume un ruolo ben rilevante, assoluto nella gestione operativa di un Trust?
No, non direi! Il ruolo del “trustee” se pur in piena ed assoluta autonomia npn potra’ mai confliggere ed annullare le aspetttaive o i diritti dei beneficiari, comunque indicati o nominativamente o per categoria.
A fronte di determinate situazioni in capo ai beneficiari, gli stessi potranno avere o un diritto o una semplice aspettativa ma pur sempre tutelata in maniera graduale, ma tiutelata.
Infatti nel saggio viene dato spazio anche alle azioni di tutela da parte dei beneficiari verso il trustee, infedele!
Ed ora veniamo al prof.Giacomo Breda: Lei ha curato gli aspetti fiscali del trust.
Indubbiamente quello del fisco è pur sempre un argomento ostico soprattutto in tema di novita’ giudiche, di istituti internazionali che obtorto collo il legislatore italiano ha dovuto pur sempre ratificare come per l’istituto del Trust.
Si! Indubbiamente come l’amministrazione finanziaria come parte della iniziale giurisprudenza vedeva con diffidenza ‘istituto del trust: in particolare l’amministrazione finanziaria lo vedeva e tuttora con toni meno pesanti, come uno strumento di elusione fiscale: il tutto in un’ottica totalmente diversa da quella che i Paesi anglosassoni la vedono e trattano, utilizzano nel massimo della trasparenza e flessibilita’ ad ogni situazione anche critica.
Ella, prof.Breda, ha anche effettuato una analisi critica della ultima giurisprudenza in tema di trust.
Si, ho cercato unitamente al collega prof.Norton Rosati di fare uno screening di quelle che sono state le esperienze giurisprudenziali piu’ particolari ed oggetto di studio e cio’ per rendere un quadro di approccio all’istituto meno prevenuto e far capire agi addetti ai lavori, l’utilita’ di tale strumento.
Prof.Norton Rosati, Ella ha approfndito anche un aspetto “particolarissimo” del Trust: il “sub trust”. Che cosa ci puo’ dire di “speciale” in merito?
Sul “sub-trust” non sono stati scritti fiumi di parole contrariamente alla tradizione di common law: se ben consigliato ed utilizzato, tale nuovo strumento potra’ essere un incentivo alla ripresa economica nella totale salvaguardia del patrimonio ed investimenti dell’imprenditore, all’alea imprenditoriale ed al diritto alla percezione dei tributi da parte della Stato.
I
l saggio dei proff.Norton e Breda è prenotabile direttamente on line sul sito:
https://shop.unipass.it/