(ASI) A quasi dieci anni dal crack finanziario occidentale e a circa sei anni dall’inizio della crisi economica e sociale in Italia, in un passaggio storico critico ed incerto su vari livelli, dopo la Brexit, la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti e le dimissioni di Matteo Renzi, è d’obbligo interrogarsi sul futuro della Penisola.
Tuttavia, per poterlo fare è necessario scendere in profondità, anche in senso storico, e capire le potenzialità e le carenze del nostro sistema Paese, ciò che ha funzionato e ciò che è andato storto, ciò che avrebbe potuto e dovuto essere ed invece non è stato.
Con questo nuovo numero che, tra gli altri, si avvale dei preziosi contributi esterni del presidente di SACE Beniamino Quintieri, di Antonio Franceschini (CNA) e di Fabio Lunati (Nomisma), Scenari Internazionali presenta uno speciale di 112 pagine sull’Italia, dopo aver "girovagato" per oltre due anni nel resto del mondo in un percorso non casuale e pienamente coerente con la sua linea editoriale.
Il recente discorso del presidente cinese Xi Jinping in occasione dell'ultimo Forum Economico Mondiale di Davos ha mostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il mondo sta cambiando e che la multipolarizzazione del pianeta, fino a qualche anno fa ritenuta dai più soltanto il frutto di una suggestiva ipotesi, sta procedendo a ritmi molto più rapidi di quanto molti potessero immaginare. Malgrado il rallentamento economico mondiale abbia inevitabilmente colpito anche le economie emergenti, è la Cina a prendere per mano il processo di globalizzazione indicando nuovi paradigmi di sviluppo, più efficienti, sostenibili e attenti alle disparità sociali e all'ambiente.
Gli Stati Uniti, con l'insediamento di Donald Trump, sembrano ormai orientati verso un rapido ritorno al protezionismo che, sebbene non potrà superare certi limiti pena la progressiva scomparsa di Washington dalla scena mondiale, avrà comunque forti ripercussioni sul resto del mondo.
L'Europa resta una grande incognita, un mercato unico costantemente minacciato dall'instabilità finanziaria, dallo scollamento tra nord e sud del Continente, dal terrorismo e dai flussi migratori, dove l'assenza prolungata di una vera politica comunitaria, autorevole ed indipendente, sta pericolosamente lasciando vuoti gli enormi spazi di consenso e aggregazione un tempo occupati dai corpi intermedi.
Oggi, più di ieri, scoprire, capire e portare alla luce la forza (e i limiti) dell’Italia non può prescindere da un simultaneo processo di conoscenza degli altri "mondi" attivi in un’economia sempre più interconnessa e globale. Non sarà facile, ma è la sola via percorribile se vogliamo davvero preservare questa autentica Penisola del tesoro, che tanti stranieri ci invidiano.
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La Penisola del tesoro - Speciale Italia
Nov 2016 - Gen 2017
Anno III - N. 7
Pagg. 112
ISBN 978-88-98444-38-0
ISSN 2384-9991