(ASI) La vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti d’America ha sorpreso quasi tutti. Li ha sorpresi perché molti di quelli che parlano e scrivono, a volte, anzi spesso, invece di andare ad ascoltare i cittadini per sapere quello che pensano, usano il web e da lì, con il computer, pensano di scoprire il mondo.
Non è così, non è stato così. Se gli analisti ed i giornalisti al seguito, analisti anch’essi, invece di seguire l’onda montante della propaganda e del potere di Hillary Clinton fossero andati nelle periferie per guardare con attenzione le situazioni delle classi meno abbienti, dei “dimenticati” come li ha definito Trump, forse avrebbero capito che c’era un diffuso malessere che avrebbe potuto dare un risultato diverso di quello che sperava la finanza, di quello che volevano i ricchi, i petrolieri, l’establishment. La gente è fuori di sé dalla rabbia: i posti di lavoro persi, gli errori della politica economica, di sicurezza nazionale, sulle tasse, la sanità, la cui riforma si è dimostrata un disastro. Ci sono 48 milioni di persone che prendono voucher del governo per il cibo. Come si fa a scrivere - come ho letto ieri - che si è trattato di un voto “bizzarro e imprevedibile”, sbagliando, con presunzione, ancora una volta. E’ stato esattamente il contrario: equilibrato, normale, prevedibile, direi conseguenziale. Questo non vuol affatto dire che questo magnate miliardario, sbruffone e populista, sarà capace di amministrare con saggezza e sarà in grado di concretizzare quelle che sono le speranze degli americani che lo hanno votato. Nessuno di quelli che nell’urna ha apposto il segno su Trump lo sapeva e nemmeno gli interessava saperlo. Loro sapevano una sola cosa certa: Hillary Clinton non li avrebbe potuto rappresentare, per ragioni diverse che qui è inutile elencare, aveva fatto troppi pasticci e detto troppe bugie per essere credibile e affidabile. E, comunque, sarebbe stata nel solco di Barack Obama. Da qui la scelta, che scelta in realtà non è stata. E’ stato un voto per esclusione. E in questo mi pare ci siano molte analogie, soprattutto nelle motivazioni, dei tanti milioni di italiani che alle ultime elezioni politiche hanno scelto di votare il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, anche questo - tutti ricorderanno - considerato risultato sorprendente. Certo, per chi non sa “leggere” e capire le difficoltà della gente.
Fortunato Vinci - Agenzia Stampa Italia