(ASI) Svezia - Il Premio Nobel per la letteratura 2016 è stato assegnato a Bob Dylan, "per aver creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione della canzone americana".
Il cantautore non ha mai commentato in pubblico l'evento, né si è messo in contatto con l'Accademia svedese, pur accettando il Nobel.
Si è aperto un dibattito infuocato, sia sul rapporto Dylan-letteratura e sia sull'atteggiamento, per molti, "arrogante", del musicista nei confronti dell'Accademia svedese.
Robert Allen Zimmerman, in arte Bob Dylan, è nato a Duluth, Minnesota, nel 1941. Ebreo di nascita, si converte al cristianesimo rinato protestante, anche se afferma da sempre che il suo unico credo si trova nella musica, nelle canzoni.
Fin da giovane nutre una grande passione per la musica folk. Nel college comincia a suonare con alcuni amici.
Bisogna aspettare il 1964, quando la figura di Dylan cambia, grazie a strumenti elettrici e grazie a interviste surreali lasciate ai giornalisti. I suoi discorsi, insieme alla magia della sua musica, hanno contribuito a distinguerlo come scrittore e poeta, attore di un'America che voleva cambiare. Molti critici musicali affermano subito che i testi delle sue canzoni affrontano in modo innovativo temi politici, sociali, filosofici, di una “contro cultura americana".
Tanti i successi e tanti i riconoscimenti: il premio Polar Music Prize nel 2000, considerato il Nobel della musica, il premio Oscar nel 2001, la laurea ad honorem all'Università di s. Andrews nel 2004, il premio Pulitzer nel 2008, ed infine il Nobel per la Letteratura, il 13 ottobre 2016.
Dal 2013 ha avuto successo anche come scultore di opere in ferro nel Regno Unito.
Poesia, arte, letteratura quanto hanno in comune con la Musica? Molti si domandano se l'opera di Dylan possa essere letteratura e cosa sia la letteratura per noi uomini del ventunesimo secolo.
Dylan stesso si è stupito del premio, in particolare per il fatto che il suo lavoro possa essere visto come poesia e come letteratura.
Ilaria Delicati – Agenzia Stampa Italia