Referendum EURO EXIT ITALIA al via la raccolta firme - EuroExit : parte il Referendum !

(ASI) Caltrano (VI) - Agenzia Stampa Italia offre in anteprima esclusiva il Comunicato Stampa, seguito dalle domande poste al Presidente Sciotino dell'Unione Movimenti di Liberazione riguardante il referendum per l'uscita dell'Euro. Un'iniziativa popolare, per ridare speranza ad un popolo angariato e vilipeso da anni di crisi economica e sudditanza politico - finanziaria.

Valentino Quintana - Agenzia Stampa Italia

COMUNICATO STAMPA

Unione Movimenti Liberazione inizierà il 1 giugno 2016 una raccolta firme finalizzata ad ottenere Referendum Abrogativo per abolire la moneta unica. "Non c'è più tempo, troppo dolore troppa esasperazione" - dice Sciortino. Si potrà andare a firmare presso il proprio Municipio in ogni Città o Comune d'Italia all'Ufficio preposto, per indire il Referendum "EURO EXIT ITALIA”: "Uscire dall’Euro".

Subito. Senza dubbi, senza ripensamenti, senza aspettare di essere ancor più devastati da una crisi economica senza precedenti" questo è l'obiettivo di Unione Movimenti di Liberazione (U.M.l.). Così da due settimane molti volontari si stanno impegnando per poter predisporre la raccolta di Firme in tutta Italia, necessarie ad indire un referendum Abrogativo d'iniziativa popolare. Per raggiungere l'obiettivo serviranno 500 mila firme. I Volontari/Sostenitori del "SI'" avranno a disposizione 90 giorni a partire dal primo giugno.

Come afferma il Presidente dell'U.M.L., Filippo Sciortino, l'esasperazione è oramai trasversale: non sono più le classi sociali più deboli a non riuscire ad andare avanti ma tutta la popolazione, e le ragioni sarebbero addebitabili alla moneta unica europea.

Perché gli italiani dovrebbero uscire dall’euro? “Perché l’Unione Europea non è nata per unire i popoli, ma per sottometterli - continua il Presidente di U.M.L. Sciortino - migliaia di suicidi in Italia, centinaia di migliaia di Aziende che stanno chiudendo. la nostra Agricoltura in ginocchio, la disoccupazione aumenta, l'istituzione Sociale è oramai persa, la Sanità, la Scuola, la Sicurezza non ce la fanno più, cosa vogliamo aspettare ancora?".

C'è già chi ha rinunciato alla moneta unica: "In Sicilia hanno progettato una moneta complementare, il grano. Il solo fatto di dare vita a questo progetto dicono gli esperti farà risalire la fiducia nel settore commerciale. In Veneto ci sono circuiti in cui si basa tutto sullo scambio e si riduce al minimo l'uso dell'euro".

L'obiettivo è quello di riappropriarsi della Sovranità Monetaria Nazionale, concetto che non vale soltanto per l'Italia ma per tutti i Paesi dell'Unione Europea che stanno subendo la crisi: "La banca nazionale svizzera ha dichiarato recentemente che lo Stato che guadagnerebbe di più a lasciare l'euro sarebbe l'Italia e io non posso non crederci. Con l'introduzione dell'euro il nostro Paese ha dovuto sottostare a dei diktat che hanno impedito la crescita delle aziende e questo è accaduto anche negli altri Paesi europei che stanno subendo la crisi".

La proposta del referendum per l'abolizione dell'euro ha anche ricevuto consensi da parte di alcuni partiti politici: "Sebbene concretamente stiamo subendo una censura totale dei mezzi di comunicazione nazionali, il premio nobel per l'Economia, Krugman ha recentemente asserito che l'Italia si sta apparentando con i Paesi del terzo mondo e noi confermiamo. Riceviamo centinaia di mail ogni giorno con le storie di piccoli imprenditori disperati, dipendenti pubblici che non arrivano a fine mese. Una situazione d'emergenza".

Il movimento e l'idea del referendum contano di avere degli ispiratori e dei punti di riferimento a livello politico: "Siamo vicini a Marie Le Pen e a chi sta combattendo per far sì che l'Unione Europea cessi d'esistere. Se persino la corte costituzionale tedesca con una sentenza ha affermato che la Germania deve smettere di fare sforzi per salvare l'euro e uscire dall'unione monetaria, perché non dovremmo farlo anche noi? E' l'ultima possibilità che abbiamo. Riteniamo di non essere più in uno stato di diritto democratico, ma in un sistema autoritario e l'unica arma che abbiamo per combattere tutto ciò sono i provvedimenti giuridici. Per questo vogliamo raccogliere le firme al più presto e dare vita al referendum abrogativo " EURO EXIT".

Quesito 1: Volete Voi che sia abrogata interamente la Legge 17 dicembre 1997 n. 433, pubblicata nella G.U. n. 295 del 19 dicembre 1997, dal titolo: “Delega al Governo per l’introduzione dell’Euro”»?

Quesito 2: Volete Voi che sia abrogato interamente il dlgs. n 213 del 24 giugno 1998 dal titolo: “Disposizioni per l’introduzione dell’Euro nell’Ordinamento Nazionale a norma dell’art 1 comma 1 della legge 17 dicembre 1997 n. 433″, pubblicato nella G.U. n. 157 del 8 luglio 1998 – Supplemento Ordinario n. 116»

Con questi due quesiti (pubblicato su G.U. n. 207 del 4 settembre 2013) si intende uscire definitivamente dall’euro, non dall’Europa, ritornando al sistema monetario antecedente (lira), abrogando tutte le disposizioni relative e conseguenti alla introduzione dell’Euro in Italia.?

Sostanzialmente raccoglieremo le firme per chiedere l’abrogazione di queste due leggi ordinarie dello Stato e ritornare dunque al sistema preesistente con tecnica inversa a quella che lo ha introdotto.

Pur essendo leggi che in qualche modo dipendono dal Trattato di Maastricht, va detto che l’Euro è moneta sostanzialmente difforme da quella che era stata sottoscritta con la ratifica del Trattato: infatti tra la sottoscrizione del Trattato è del 1992 e nelle more dell’introduzione in Italia Dicembre 1997 e giugno 1998, intervenne il Regolamento 1466/97 che modificò totalmente la “Natura giuridica ” della moneta unica.

Inoltre, il Trattato di Lisbona all’art. 50 ha reso possibile l’Uscita degli Stati dalla moneta Unica : pertanto ciò che è riconosciuto da un Trattato di diritto allo Stato NON PUO’ essere negato ai cittadini perché un Governo democratico è legittimo solo se votato dai cittadini.

Presidente Nazionale

Filippo Sciortino

Unione Movimenti Liberazione

Cod. F. 91041260240

Via Monte Cengio, 32 -36030 – Caltrano ( Vi )

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