Il giorno dopo" non è lo stesso per tutti i bambini. Il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini ha presentato a Terni il suo libro

(ASI) Terni - Un pubblico interessato e una bella atmosfera a Terni in Via Aminale in occasione della presentazione de "Il giorno dopo", il libro di Andrea Iacomini, ibrido di racconti autobiografici ed esperienze professionali.
Purtroppo stessa atmosfera non ha circondato i temi trattati, il dramma di tanti bambini privi dei beni più essenziali e feriti ogni giorno non solo dalle situazioni che li circondano, ma dall'indifferenza del mondo.

Il portavoce di Unicef Italia, ospite dell'associazione culturale Circolo delle Donne presso la provincia umbra, dopo aver tanto viaggiato e toccato con mano la realtà delle cose, non aveva affatto bisogno di essere moderato nei toni, anzi. "Noi raccontavamo da mesi quello che sarebbe accaduto in Medio Oriente, soprattutto in Siria, la crisi umanitaria che quella guerra civile avrebbe provocato. Oggi non si parla altro che di Isis e immigrazione senza fine. L'Europa che fa? Alza i muri, chiude le frontiere. Nessuno ci aveva dato retta, perché nella maggior parte dei casi il mondo dell'informazione in Italia d'estate vuole leggere di Belen, ascoltare le canzoni e tormentoni che si possono sentire in spiaggia, non la pesantezza di migliaia di bambini trucidati, orfani dei loro genitori o semplicemente costretti ad abbandonare il proprio Paese senza un futuro certo, spesso senza proprio un futuro - ha detto Iacomini senza cercare né retorica né giri di parole - Molti politici contribuiscono alla disinformazione e purtroppo questo rappresenta il primo male delle crisi del nostro tempo."

Dal pubblico la prima reazione è chiedersi cosa fare, come contribuire nel proprio piccolo di fronte a crisi tanto grandi. "Informarsi senza superficialità né pregiudizio - consiglia Iacomini - Se molti bambini non possono godere delle gioie di mio figlio è soprattutto perché nel mondo regna l'indifferenza, la stessa di tante tragedie del passato, quando esistevano i campi di sterminio e noi non sapevamo nulla. La Siria di oggi, come il dramma di tanti altri Paesi di cui si continua a non parlare, è simile alla fiera dell'est, la canzone di Branduardi dove dal gatto si è passati al cane, al bastone, al toro, al macellaio, all'angelo della morte, così come da Bashar al Asad si è passati all'estremismo dei ribelli, a Al Nusra, all'Isis, all'Iran, alla Russia, agli Stati Uniti. Questo libro nella sua prima parte parla anche di esperienze più liete, ma inutile negare che di tutt'altro colore sia il tema che oggi dobbiamo affrontare."

L'incontro a Terni, come molti altri che Andrea Iacomini sta organizzando nel suo tour in giro per l'Italia, è un monito per imparare a valutare la realtà delle cose con un poco più di attenzione. "E' innegabile che molti Paesi europei, dietro lo slogan della pace e della solidarietà, facciano grandi affari attraverso il commercio delle proprie armi. Molte missioni sono copertura per altri tipi di interessi...".

I temi toccati sono stati molti, anche attraverso il dinamismo di relatori ed entusiasti lettori de "Il giorno dopo" che nel pomeriggio sono stati ospitati dal Circolo delle Donne, l'associazione che a Terni prova ad arricchire in maniera alternativa il solito flusso di notizie di cui siamo testimoni e a volte purtroppo anche vittime.

"I bambini hanno una marcia in più ma vanno protetti - conclude il portavoce Iacomini - Riescono a sorridere pur costretti a vivere in un campo profughi. Ma pur nel loro sano ottimismo, perché quei bambini non devono poter sperare in un giorno dopo che abbia una sapore diverso, magari come quello di tanti altri loro coetanei, meritevoli senza merito, di essere nati in altre più fortunate parti del mondo?"

Lorenzo Nicolao - Agenzia Stampa Italia    

     

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