(ASI) " Io vorrei in nome della Chiesa chiedervi perdono per gli scandali che in questi ultimi tempi sono avvenuti sia a Roma che in Vaticano, vi chiedo perdono".
Le parole del Papa all'udienza generale in Piazza San Pietro sono di grande impatto, sia per la situazione delicata che la Chiesa sta vivendo con il Sinodo sia per gli eventi dolorosi accaduti nel mondo. Il tema dello scandalo e del perdono viene legato alla famiglia perché va ad intaccare la promessa ìnsita in ogni bambino che viene alla luce. Il Papa ribadisce che l'amore è la promessa che l'uomo e la donna fanno ad ogni figlio e le azioni malvagie degli uomini vanno a colpire e a smentire queste fiducia che i bambini nutrono nei confronti del mondo. Aldilà degli applausi che il Santo Padre ha riscosso appena ha espresso questi concetti, rimane la profondità di un dolore che rischia di allontanare tante persone non solo dalla Chiesa ma dalla vita.
In queste nuove giornate del Sinodo, il cardinal Pell ed il vescovo Forte, commentano la dubbiosa contrapposizione tra verità e misericordia sollevata da alcuni commentatori della riunione mondiale. Questo Sinodo cerca proprio di far comprendere come il primato della misericordia sia applicabile in tutte le verità di fede, "non c'è nulla di cui non si possa parlare, non si vedono complotti...", le parole di monsignor Forte, segretario speciale del Sinodo, fugano ogni dubbio in proposito. A chi ipotizza cospirazioni e complotti, il cardinale di Milano, Scola, smentisce e racconta il clima molto positivo in tutte le giornate dell'incontro. Il dibattito generale sulla terza parte ha visto, infatti, novantatré interventi. Di particolare attualità i progetti per i divorziati risposati, per i quali si auspica un cammino specifico. Un padre sinodale ha fatto notare come nel documento Instrumentum laboris la misericordia sia citata una sola volta e sicuramente il nuovo testo sarà arricchito, per dare risalto ad un aspetto fondamentale del messaggio cristiano e delle relazioni umane. Il parroco perugino, don Saulo Scarabattoli, partecipante al Sinodo, da anni cappellano del carcere di Capanne, ha affermato come la famiglia, da dietro le sbarre, sia un sogno, una nostalgia, difficile da comprendere, soprattutto nella parte che prevede il "per sempre", difficile non solo per un detenuto, ma anche per i fidanzati, che si preparano a prometterselo. Il sacerdote umbro ricorda le parole del teologo luterano Bonhoeffer, che spiega come proprio il sacramento del matrimonio sosterrà l'amore, il "per sempre". Vedere il positivo di ogni situazione familiare è il punto di partenza per iniziare il cammino verso Dio.
Ilaria Delicati - Agenzia Stampa Italia