(ASI) Teramo 7 ottobre 2010: su Repubblica compare un articolo in cui il Prof. Claudio Moffa - ordinario di Storia delle Relazioni Internazionale nella Facoltà di Scienze politiche a Teramo - viene accusato di
'negazionismo' per una lezione su La Shoah tra Storia e Politica svolta il 24 settembre precedente, nell'ambito del Master Enrico Mattei in Vicino e Medio Oriente di cui il docente è coordinatore. L'articolo è in prima pagina. Sul sito web del quotidiano c' è un video di 15 minuti, montato in modo tale che alcune frasi citate nella lezione (di Finkelstein e Hilberg: entrambi ebrei, il primo autore de L'industria de L'olocausto, il secondo storico ufficiale de La Shoah) vengono attribuite al professore. Si scatena il putiferio. nessuna delle testate che riprendono l'articolo di Repubblica va alla fonte della notizia, la lezione così com'era, della durata di circa un'ora e mezza. Violazione di una regola deontologica fondamentale per il corretto giornalismo. Tutti ad accusare, tranne chi ha visionato o ascoltato la lezione: gli studenti sono solidali con lui, un quotidiano teramano si documenta e offre spazio alle repliche del professore. Per il resto, un linciaggio durato un paio di settimane, al cui interno compaiono come protagonisti anche i colleghi di Scienze Politiche.
Come mai professore? "Ci fu un colpo di mano. L'articolo di Pasqua è del 7 ottobre, il Consiglio di Facoltà era convocato per il 13 ottobre e c'era il tempo di aggiornare i punti in discussione. Ma il Preside non lo fa, e così la questione della lezione finisce tra le 'varie e eventuali', me assente. Assurdo". Seconda omissione - dice ancora il prof - i colleghi non vengono informati dal Preside che il Senato accademico del giorno prima aveva sì espresso disagio per la campagna di stampa - fatto ovvio - ma aveva anche deciso di di istituire una commissione incaricata di visionare la lezione. Le strade del Senato e della Facoltà così si divaricano: il 13 ottobre i colleghi di Moffa, nessuno dei quali ha visionato la lezione, ma solo letto Repubblica e guardato il video di 15 minuti, pensano di seguire le orme del Senato sospendendo il master. Il 21 successivo il Senato, sulla base dell'istruttoria della Commissione 'assolve' il docente; nessun provvedimento, nessuno strascico in sede disciplinare, penale, civile.
Ma perché il prof. Moffa torna alla carica oggi? "Perché non ce la faccio più. Un anno fa, vado a Potenza Picena a parlare di immigrazione, e si alza il responsabile locale del PD a dire che l'invito è sbagliato, perché sarei un 'negazionista'. Uno o due anni prima la stessa cosa a Casale Monferrato e poi a Bologna: in Piemonte, dove ero stato invitato a parlare di sovranità monetaria, sono i consiglieri PDL che mi attaccano come 'negazionista', e il sindaco. Non ci vado. A Bologna una lettera contro di me viene pubblicata su Il resto del Carlino, replico e ci vado. Devo parlare su Mattei. La scena è inquietante: tutto va bene, il pubblico c'è, ma fuori ci sono agenti con elmetto e maganello, furgoni e auto della polizia. Come fossi un delinquente. Basta: adesso vado all'attacco, e comincio dal presunto locus delicti, la mia Facoltà. Un risultato l'ho ottenuto, sei colleghii hanno riconosciuto che la mia lezione non è né negazionista né antisemita. Il post sta in rete. Ma non basta, i colleghi che hanno votato erano 23, e la loro responsabilità è individuale. Spero che lo capiscano, i danni che ho subito dal loro voto "per sentito dire" sono enormi" .
Ma, sentiamo cosa ha dichiarato il docente universitario ai nostri microfoni:
https://www.youtube.com/watch?v=W39sqZi4tZ0
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia