(ASI) Le elezioni di metà mandato nelle Filippine, tenutesi il 12 maggio, hanno confermato che nel Paese del Sud-est asiatico la democrazia continua a muoversi dentro il recinto delle grandi famiglie politiche, dove le rivalità personali pesano più delle ideologie e il consenso si trasmette di generazione in generazione come un titolo nobiliare. Questa volta la contesa è stata fra i clan Marcos e Duterte, antichi alleati oggi in piena guerra di successione.