(ASI) Reggio come Adro. Per chi dovesse avere la memoria corta, Adro è un comune del bresciano, guidato da un sindaco leghista che, qualche tempo fa, è assorto, vergognosamente, alle cronache nazionali per avere deciso di non fare servire i pasti della mensa scolastica ai bimbi appartenenti alle famiglie “morose” nel pagamento delle quote della stessa mensa, guarda caso si trattava di immigrati e ceti meno abbienti.
Una decisione assurda e ignobile, tinteggiata da razzismo, che colpiva innocenti creature. Oggi, con grande sdegno, dobbiamo registrare che lo squallido metodo utilizzato dal sindaco di Adro ha fatto, tragicamente, scuola ed è stato esportato nella nostra città. Purtroppo, a Reggio Calabria si sta verificando una situazione analoga: fatti gravissimi e spregevoli. Ma, andiamo con ordine. Vi è, nella nostra città, un asilo nido comunale denominato “Gebbione” che si trova in Via Cassino, nella zona sud della città. Una struttura che ospita circa 60 bambini di età compresa fra i tre mesi e i tre anni. In premessa, e a scanso di equivoci, desideriamo evidenziare che l’asilo nido comunale “Gebbione” funziona splendidamente; con piena e grandissima soddisfazione di tutti i genitori, nessuno escluso. Tutti gli operatori, appartenenti ad una cooperativa sociale, svolgono in maniera encomiabile l’attività quotidiana. Si tratta di persone eccezionali che lavorano con amore e passione, nonostante una situazione di oggettiva difficoltà poiché, si deve sapere, l’ultimo stipendio percepito da questi lavoratori risale al remoto novembre 2010…. Passiamo, però, al merito della questione. La retta mensile a carico delle famiglie dei bambini che frequentano l’asilo nido comunale “Gebbione” è variabile. E’, infatti, stabilita secondo varie fasce del reddito familiare e anche le famiglie senza alcun reddito devono pagare la retta mensile e non è prevista alcuna esenzione. Quest’ultimo aspetto è decisamente odioso e discutibile. Poiché, in questo particolare periodo, sono, purtroppo, tante le famiglie che non percepiscono alcun reddito. Gli unici a non pagare sono, esclusivamente, i bambini appartenenti a famiglie direttamente segnalate e seguite dai servizi sociali. Non avere previsto un minimo di garanzia sociale per i bimbi delle famiglie in seria difficoltà o meno abbienti, evidenzia uno squallido e inaccettabile cinismo che, da reggini, ci offende profondamente. Ma la gravità macroscopica, copiata dal sindaco di Adro, non è stata ancora raggiunta. Infatti, da qualche giorno, gli incaricati del settore Politiche Sociali dell’Amministrazione comunale di Reggio Calabria guidata dal sindaco Arena, hanno, ripetutamente, comunicato ai genitori che, tassativamente e senza eccezione alcuna, si devono pagare le rette per il corrente mese entro il termine stabilito, vale a dire il 5 marzo. Ma, non contenti della perentorietà, la recente disposizione è, addirittura, accompagnata dalla reiterata comunicazione verbale, giunta direttamente dall’Amministrazione comunale, secondo la quale, ove il pagamento non sarà effettuato entro la data indicata: “i bambini non verranno accettati e non sarà possibile lasciarli all’asilo nido”. Insomma, i bambini saranno cacciati e mandati via !!! Ci troviamo di fronte a una situazione assurda che sfregia la coscienza di tutti i reggini. La solidarietà e il rispetto del prossimo, specie dei bambini, sono, fortunatamente e da sempre, segni distintivi che fanno, orgogliosamente, parte del DNA di Reggio e dei suoi cittadini. Punti fondamentali che non potranno essere minimamente offuscati da questo manipolo di amministratori comunali. Nessuno poteva mai immaginare che si arrivasse a tanto: negli ultimi anni sono stati depredati e dilapidati, dal Bilancio comunale, centinaia di milioni di euro della collettività e, oggi, in maniera indegna si pensa di fare cassa con le rette dell’asilo nido comunale “Gebbione”. Su questa vicenda non ci possono essere giustificazioni o minimizzazioni di alcun tipo, utilizzare strumentalmente i bambini è ignobile e inaccettabile. I personaggi in questione, pertanto, si dovrebbero semplicemente vergognare. Su questa vicenda, è ovvio, noi Comunisti non ci fermeremo e siamo pronti ad assumere iniziative clamorose.