Dall'Alleanza al Patto : niente di nuovo sotto il sole. La nuova concertazione umbra cambia
nome ma non modifica un sostanziale immobilismo
Comprensibile che la Presidente Marini voglia scrollarsi di dosso l'ingombrante fantasma della Lorenzetti e voglia accreditarsi nei “salotti buoni” del potere umbro, ma francamente non vediamo alcun elemento di discontinuità o di novità nella firma dell'Alleanza per lo Sviluppo.
Una firma che assume ormai i contorni di un rito stanco di tarda concertazione e che serve ai protagonisti firmatari esclusivamente come momento di interlocuzione istituzionale ed ancor più come strumento di contrattazione di spazi e risorse sempre più scarse.
Uno strumento che serve quindi per “marcarsi ad uomo” ed evitare che le sempre più ridotte possibilità di azione vengano magari accaparrate da altri. Se è giusto che i soggetti coinvolti nella firma diano credito ad un nuovo Governatore appena eletto, sarebbe stato
altresì opportuno sottolineare l'esigenza di procedure chiare e di strumenti certi per un nuovo accordo che, al di là dei nominalismi e del restyling dei tavoli, rischia come il Patto per lo Sviluppo delle scorse Legislature di rimanere pletorico strumento di chiacchiere,
privo di qualsivoglia valore aggiunto.
In effetti il fallimento del Patto per lo Sviluppo è stato evidente ed anche diplomaticamente rimarcato da molti dei suoi firmatari. Come si possa cambiar marcia, invece, non è stato minimamente spiegato e ci auguriamo che qualche delucidazione maggiore possa venire dalle
comunicazioni della Presidente nel prossimo Consiglio regionale del 19 ottobre.
Da ultimo, una considerazione sul “Tavolo del Credito”: nell'ambito del Patto per lo Sviluppo non tenne nemmeno una riunione e fu un flop di proporzioni inaudite. Logica vorrebbe che non sia stata una riproposizione al buio, ma che la Presidente abbia la ragionevole certezza che - grazie alla sua azione di Governo - gli Istituti di Credito abbiano la disponibilità e la possibilità giuridica ed imprenditoriale di rimettere in circolo con qualche rischio risorse senza le quali molte attività di piccoli artigiani, commercianti ed imprenditori sono destinate a chiudere o a sopravvivere in condizioni di estrema difficoltà.
Infine, auspichiamo che il Presidente della Commissione consiliare competente al “Patto” inauguri una stagione di audizione con i soggetti firmatari, affinché gli stessi possano riferire al Consiglio regionale riguardo le modalità della loro partecipazione e della loro azione nell'ambito dell'Alleanza per l'Umbria.
I membri d'opposizione della 1^ Commissione consiliare
Andrea Lignani Marchesani, Massimo Monni, Fiammetta Modena