(ASI) Da uno studio del Fondo Monetario Internazionale emergono una serie di raccomandazioni all'Italia: privatizzare per ridurre il coinvolgimento del governo nell'economia, migliorare il funzionamento del mercato del lavoro anche tramite la decentralizzazione della contrattazione salariale.
"Le misure di liberalizzazione devono essere attuate", inclusa la semplificazione amministrativa per ridurre il costo di fare impresa. In particolare, il Fmi si suggerisce di "incoraggiare le privatizzazioni sia a livello centrale sia a livello dei governi locali per frenare il coinvolgimento dello stato nell'economia e ridurre il debito" e "rafforzare l'efficienza del sistema giudiziario". Le riforme strutturali - osserva in via generale il documento - possono spingere notevolmente la crescita nel medio-lungo periodo ma nel breve l'impatto è lieve.
Non genera stupore che il Fmi tuteli le banche; nel documento vi è un passaggio dedicato alle cure che "è essenziale" dedicare alla "salute del sistema finanziario", per cui "la ristrutturazione delle banche va incoraggiata".
Il documento, firmato da Bergliojt Barkbu, Jesmin Rahman e Rodrigo Valdes, rende testimonianza dell'influenza che una struttura sovranazionale (e privata) come il Fmi esercita nei confronti di uno Stato sovrano.
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