(ASI) Lettere in Redazione. Napoli - " Se si arrivasse ad impedire al settore pubblico di acquistare nuovi mezzi, cosa che è ventilata come possibile, direi che questa eventualità decreterebbe l’inevitabile chiusura delle fabbriche di automobili delle marche italiane, quelle che sono rimaste, da sempre scelte dalla PA per gli acquisti, colpendo a morte tutto il settore dell’auto, già messo in serissima difficoltà dalla crisi mondiale.
Il mio non è, ovviamente, un auspicio, anzi colgo l’occasione per esprimere un profondo cordoglio, sia il mio personale che del sindacato SIAR, e sincera vicinanza alle famiglie degli operai morti in questi giorni a seguito dei crolli dei capannoni e delle fabbriche in Emilia Romagna, e a tutti i lavoratori morti sui luoghi di lavoro.
Mi auguro, invece, che questi sentimenti di astio nei confronti della nostra categoria vengano messi da parte, lasciando spazio ad un costruttivo dialogo, siamo i primi a voler maggiore trasparenza e che venga meglio disciplinata il nostro servizio.
Le mie non sono solo parole, abbiamo depositato nel passato disegni di legge, emendamenti, proposte concrete volte proprio a migliorare le cose.
Purtroppo i luoghi comuni e l’uso strumentale delle notizie da parte della stampa, in cerca sempre dello scoop, hanno portato all’insabbiamento delle nostre richieste.”
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