(ASI) Lettere in Redazione. Salerno, Palermo, Marsala, Macerata - Forza Nuova Napoli ha partecipato insieme ai militanti campani del Movimento, al corteo tenutosi nel tardo pomeriggio del 25 maggio a Salerno, manifestando a favore della Famiglia, intesa come la cellula primigenia del tessuto sociale, alla quale viene affidato il primario ed insostituibile compito della procreazione.
Le imbarazzanti e folcloristiche pantomime di chi rivendica una libertà di costume per la quale Forza Nuova nulla ha da osservare, ritenendo assolutamente priva di interesse politico ogni discussione circa gli orientamenti sessuali assunti dalla gente nell’ambito della propria sfera personale, non possono però sfociare nella pretesa di una incomprensibile parificazione di diritti e di rango sociale con la Famiglia, proprio perché è evidente come l’unione fra l’uomo e la donna sia l’unica dalla quale possa originarsi la vita, e che pertanto essa debba essere, necessariamente e doverosamente, privilegiata e sostenuta, economicamente e legislativamente, in rapporto di esclusiva ed assorbente preminenza. Una manifestazione quindi “pro”, e non “contro”, per la quale Forza Nuova rifugge ogni facile accusa di sessismo e di omofobia, strumentale solo alla neutralizzazione capziosa e nichilista della tutela che naturalmente e biologicamente consegue alla Famiglia, in ragione del gravoso e fondamentale compito della perpetuazione della specie ad essa affidato.
L’UNICO VERO ORGOGLIO E’ QUELLO PER LA VITA E PER LA FAMIGLIA.
Provenzale, FN: "contro la mafia e i politici collusi serve la guerra"
Provenzale, FN: "contro la mafia e i politici collusi serve la guerra" A conclusione delle commemorazioni ufficiali per il ventennale della strage di Capaci e della relativa apparizione palermitana di Monti e Napolitano, per altro contestata da Forza Nuova, è intervenuto con una nota alla stampa il segretario regionale del Movimento, Giuseppe Provenzale: "Stucchevoli e offensivi, per tutti gli italiani che chiedono verità e giustizia e per la memoria delle stesse vittime, appaiono i vuoti riti e i discorsi fatti dalle maggiori cariche dello Stato", afferma l'esponente di FN. "Lo Stato poco o nulla ha fatto, o voluto fare, per mettere fine all'esistenza di una criminalità organizzata che, a giudicare dagli scarsissimi esiti, pare sempre essere onnipotente, tanto da essere evocata anche per i fatti di Brindisi, e la stessa Magistratura, tranne che in rari e isolati casi, fra tutti quelli di Falcone e Borsellino - ha proseguito - non ottiene risultati risolutivi nella lotta al crimine organizzato, con alcuni giudici che, per di più, cercano ribalte mediatiche e politiche". "L'Italia è una nazione che poco o nulla sa delle tante stragi che l'hanno insanguinata, sulle quali vige ancora il segreto di Stato, e Capaci e via D'Amelio non fanno eccezione". "Questo silenzio, questo vuoto di certezze, si riempie con le parole. Anche queste, però, sono deboli, quando dovrebbero essere forti, e rivelano, nel migliore dei casi, impotenza e, sempre, ipocrisia, risultando grottesche nella loro inadeguatezza". Falcone e Borsellino non erano amati né dal sistema né dalla Magistratura, oltraggiose dunque appaiono le adunate, le partite di calcio, le esibizioni canore. Oltraggiose e inutili. A che serve parlare di esempi non emulati? A che serve sventolare bandierine? A che serve parlare o versare lacrime? Contro la mafia serve in primo luogo la forza - e i nostri soldati sono all'estero a morire per guerre non nostre - contro la mafia servono leggi speciali, magari anche modifiche costituzionali - e qui si vota il pareggio di bilancio - contro la mafia e i politici collusi serve la guerra!" Altrimenti - ha concluso - diviene lecito credere che lo Stato non ritenga utile liberarsi da cosa nostra, che preferisca servirsene ed evocarne la presenza, così come si torna a fare con il terrorismo, per non puntare il dito su organismi propri, servizi deviati e non, che certamente hanno avuto un ruolo in tutte le stragi della nostra storia postbellica. E noi, come molti italiani, lo crediamo fermamente".
MACERATA: Vincenzino si incatena in Comune - striscione in arabo contro il razzismo anti-italiano
Alcuni attivisti di Forza Nuova si sono uniti alla protesta di Rodolfo Vincenzino, 45enne disoccupato, invalido e senza una casa, che intorno alle 8,15 si è incatenato davanti al Comune per chiedere un incontro con l’assessore alle politiche sociali Monteverde. I militanti del movimento sociale e nazionale hanno esposto uno striscione in italiano e arabo in piazza della Libertà che riportava la scritta: “Stop razzismo verso gli italiani”. Tommaso Golini, coordinatore provinciale di FN commenta così: “Non possiamo che condannare il menefreghismo del sindaco Carancini e dell’assessore Monteverde, che questa settimana hanno ripetutamente negato un incontro a Rodolfo. L’amministrazione si dimostra impegnata nel sociale solo quando si tratta di regalare cittadinanze onorarie e accessi gratuiti agli asili nido per gli extracomunitari, ma disinteressata nei confronti di un cittadino italiano con famiglia, costretto a dormire in macchina da un mese e abbandonato dalle istituzioni. Abbiamo deciso di esporre uno striscione bilingue proprio per questo motivo, per sensibilizzare gli immigrati sul razzismo anti-italiano di chi è preposto ad amministrare la città”. Golini conclude: “Continueremo a sostenere la protesta di Rodolfo ad oltranza, almeno fino a quando il Sindaco e l’assessore alle politiche sociali non accoglieranno con i fatti le sue ragioni e il suo disperato appello”. Ufficio Stampa Forza Nuova Macerata
"La vera antipolitica a Marsala è la cattiva politica"
Lettera di una marsalese arrabbiata
Conservatori timidi, conservatori di niente, conservatori di quel compromesso in cui tutto, le proprie idee e quelle degli altri, perde ogni efficacia. L'opposizione fra destra e sinistra è una farsa, e in essa è celato tutto il segreto del nostro marcio sistema di governo. I corruttori amano i corrotti molto più di quanto i corrotti amino i corruttori. Questo non lo sanno né gli uni né gli altri. È una verità segreta.
La politica a Marsala umilia gli esponenti del sistema, ma non rompe la vera essenza di esso, cioè la complicità tra i capitalisti e i demagoghi. Si preferisce questa segreta complicità: invocano la coerenza, la mancanza di autorità, ma in realtà perpetuano questo regime di cui si lamentano. Se esistesse un'autorità sarebbe contro di essi ed un'autentica coerenza li schiaccerebbe. La loro irresponsabilità di capi della politica e dell'economia, che in quanto tali dispongono del corpo e dell'anima di milioni di uomini e donne, sfiora la irresponsabilità dei capi politici che si guardano bene dall'intervenire in modo decisivo. Osano dire che non sono ben serviti da questo regime ma non appena esso è minacciato lo sostengono e ne prendono le difese.
La libertà è sfinita, l'uomo deve ritemprarsi nelle sue più oscure profondità. Gli uomini non sanno se devono ancora lavorare o non fare più nulla, se devono godere o astenersi dal farlo. La gente è talmente esausta che non può godere che delle grandi figure della mente abbozzate dal corpo sociale. La nostra sola pienezza è una civiltà vista da lontano, dove le gioie e i dolori si confondono ; non ne rimane che il disegno. Tutto è nel disegno.
La qualità. La qualità la ritroveremo il giorno in cui la quantità sarà limitata. La libertà. Di quale libertà si sta parlando? Dov'è? Dov'è è mai stata? Dove sarà mai? E i contadini? Domani vi saranno ancora i contadini? Ormai per i governi, nazionali, regionali e locali, il contadino è una specie in estinzione. Sempre più sfruttato, è preda di trust come l'operaio e il borghese: trust del grano, dei grassi, racket del latte... e così via. Non si può salvare se non si crea l'industria agricola. L'unico contadino che piace è quello che, invece di lavorare, incassa le quote. Coscienti o incoscienti, tutti vogliono che ci si adegui a questo: ogni lavoro, ogni attività vera devono morire, tutti dobbiamo trasformarci in meri consumatori. A lavorare ci penseranno gli schiavi che vengono dalla periferia del mondo o quei poveracci tra noi che si adegueranno alle loro paghe da fame. E a Marsala si continua ad assecondare tutto questo in nome del quieto vivere e della ricchezza che può ancora riempire le tasche dei soliti noti... Ma, mi chiedo e vi chiedo, fino a quando sarà possibile? Fino a che pochi leoni riusciranno nell'impresa di trasformare gli agnelli in lupi affamati... e saranno dolori per chi quegli agnelli ha chiuso in moderni e sicuri recinti che non riuscirà più a garantire dai disperati di tutto il mondo, dalla propria sete di denaro e di potere, dalla propria colpevole cecità. Le orecchie e gli occhi si apriranno e i giusti vinceranno.
Antonella Morsello Forza Nuova Marsala Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.