(ASI) Lettere in Redazione. Reggio Calabria - Ieri abbiamo avuto una buona notizia: finalmente i calabresi cominciano ad aprire gli occhi e non sono più disponibili a farsi abbindolare dalla propaganda falsa e bugiarda della destra.
(ASI) Lettere in Redazione. Reggio Calabria - Ieri abbiamo avuto una buona notizia: finalmente i calabresi cominciano ad aprire gli occhi e non sono più disponibili a farsi abbindolare dalla propaganda falsa e bugiarda della destra.
Secondo le risultanze dello studio “Monitoregione” dell’Istituto di ricerca Datamonitor, il presidente della regione Scopelliti in soli tre mesi e' passato dal sesto al nono posto nella classifica di gradimento dei governatori ed il suo consenso e' in caduta libera: in precedenza era terzo ed ha perso sei posizioni e oltre il 5 % del gradimento. Evidentemente molti cominciano a rendersi conto del totale fallimento della sua giunta regionale e di tutto il centrodestra.
Infatti, sono trascorsi, ormai, più di due anni dall’avvento di Scopelliti al potere regionale ma tutti i problemi della Calabria si sono paurosamente aggravati, mentre cresce il disagio sociale, la povertà colpisce il 40 % della popolazione, la disoccupazione cresce a dismisura e i giovani stanno perdendo anche la speranza, il reddito procapite è il più basso d’Italia, la sanità perde pezzi e il servizio sanitario regionale è stato portato in un vicolo cieco dalla gestione commissariale di Scopelliti, i trasporti pubblici locali sono ridotti sul lastrico, la depurazione delle acque è diventato un affare per pochi e un danno per la collettività.
In compenso, da quando governa Scopelliti siamo diventati la regione che ha l’addizionale regionale Irpef più alta d’Italia pari al 2,03 %, abbiamo avuto, sempre grazie a Scopelliti, l’introduzione di un’imposta regionale sui carburanti aggiuntiva alle accise nazionali, l’aumento dello 0,15 % dell’IRAP, sono aumentati i ticket sui farmaci e i disoccupati addirittura non hanno più neanche l’esenzione.
Insomma nella regione più povera d’Italia Scopelliti ha la grave responsabilità di aver portato la pressione fiscale a livelli assolutamente insopportabili ed insostenibili, senza peraltro risolvere nessun dei problemi su cui aveva fatto mille promesse prima di essere eletto.
Questa verità indiscutibile che i calabresi vivono sulla propria pelle non può essere assolutamente cancellata dalle campagne mediatiche di disinformazione di massa che vengono messe in atto dagli apparati informativi di emanazione diretta della Presidenza regionale. Peccato che in questa circostanza non abbiamo sentito nessun commento da parte dei componenti del coro servile sempre pronti a celebrare le lodi e i successi, che solo loro vedono, del governatore.
I fatti cominciano a dare ragione di questa realtà e i risultati dello studio di Datamonitor lo confermano ampiamente.
Da notare che in questa discesa verticale Scopelliti è in ottima compagnia. Infatti, l’altro governatore che insieme a Scopelliti subisce l’arretramento più pesante è Roberto Formigoni, presidente della regione Lombardia, coinvolto in gravissime vicende che hanno destato scandalo e sdegno nell’opinione pubblica nazionale. I nodi cominciano a venire al pettine.
IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PdCI
MICHELANGELO TRIPODI
ASI precisa: la pubblicazione di un articolo e/o di un'intervista scritta o video in tutte le sezioni del giornale non significa necessariamente la condivisione parziale o integrale dei contenuti in esso espressi. Gli elaborati possono rappresentare pareri, interpretazioni e ricostruzioni storiche anche soggettive. Pertanto, le responsabilità delle dichiarazioni sono dell'autore e/o dell'intervistato che ci ha fornito il contenuto. L'intento della testata è quello di fare informazione a 360 gradi e di divulgare notizie di interesse pubblico. Naturalmente, sull'argomento trattato, il giornale ASI è a disposizione degli interessati e a pubblicare loro i comunicati o/e le repliche che ci invieranno. Infine, invitiamo i lettori ad approfondire sempre gli argomenti trattati, a consultare più fonti e lasciamo a ciascuno di loro la libertà d'interpretazione