Le società sportive dilettantistiche (s.s.d.) e le associazioni sportive dilettantistiche (A.S.D.) rivestono un ruolo centrale nel panorama sportivo italiano, offrendo servizi essenziali per la promozione dell’attività fisica e dello sport. Tuttavia, il quadro legislativo e fiscale che le regola è in continua evoluzione, e richiede un’attenzione particolare da parte di gestori, commercialisti e consulenti fiscali.
Fino al 30 giugno 2024, le s.s.d. e le a.s.d. beneficiavano di un regime fiscale agevolato che esentava dal campo di applicazione IVA i corrispettivi ricevuti per attività didattiche e formative legate allo sport. Questo regime si basava su una interpretazione restrittiva che considerava non commerciali tali attività.
Le s.s.d. e le a.s.d. non erano tenute a versare l’IVA sui corrispettivi ricevuti, riducendo la complessità contabile e i costi amministrativi, operavano in totale esclusione iva ed erano esonerate da molti degli adempimenti fiscali, tra cui la registrazione e la certificazione dei corrispettivi.
Dal 1° luglio 2024, in seguito all’adeguamento richiesto dalla procedura di infrazione europea, il regime fiscale delle s.s.d. e le a.s.d. ha subito una trasformazione significativa e l’art. 4, comma 15-quater, del d.l. 146/2021 ha previsto la soppressione delle disposizioni di “esclusione” IVA e l’introduzione di un regime di “esenzione” IVA per le prestazioni di servizi strettamente connessi con la pratica dello sport o dell’educazione fisica.
Le prestazioni di servizi rese dalle s.s.d. e dalle a.s.d. saranno esenti dall’IVA, ma ciò implica che i corrispettivi ricevuti assumeranno una natura “commerciale”. Questo significa che, sebbene siano esonerati dall’imposizione diretta ai fini IRES e IRAP (sempre che siano soddisfatti i requisiti dell’art. 148, comma 3, del T.U.I.R.), saranno soggetti agli adempimenti formali IVA, come la trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate e l’obbligo di certificazione del corrispettivo con scontrino o fattura, a meno che non si operi nel regime fiscale di cui alla legge 398/1991.
Per conformarsi al nuovo regime, le s.s.d. e le a.s.d. dovranno aggiornare o adottare software contabili in grado di gestire il nuovo regime di esenzione IVA e assicurarsi che il personale amministrativo sia formato per gestire le nuove procedure. Dovranno implementare sistemi per l’emissione di fatture o ricevute anche per importi esenti da IVA, stabilire procedure per la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi.
Ciò significa che al termine di ogni giornata, una s.s.d. dovrà inviare all’Agenzia delle Entrate i dati dei corrispettivi registrati, rispettando le nuove modalità previste dalla normativa.
L’introduzione del nuovo regime di esenzione IVA rappresenta una sfida significativa per le s.s.d. le a.s.d. italiane, con la necessità di aderire a nuovi adempimenti fiscali e utilizzare risorse aggiuntive.
Le s.s.d. e le a.s.d. devono consultare i propri consulenti fiscali per assicurarsi di comprendere appieno le implicazioni del nuovo regime e provvedere ad implementare i cambiamenti necessari. L’anticipazione di queste modifiche sarà cruciale per garantire una transizione verso un quadro normativo più complesso ma essenziale per allinearsi alle direttive europee e per promuovere una gestione trasparente e corretta delle attività sportive dilettantistiche.
Maddalena Auriemma - Agenzia Stampa Italia