(ASI) Il secondo mandato presidenziale di Donald Trump si apre nel segno delle polemiche, tra questa da segnalare il nuovo scontro con Cuba. A provocare le tensioni la decisione del primo mandatario Usa di revocare la risoluzione del suo predecessore Joe Biden di rimuovere il paese caraibico dall'elenco dei paesi che, a insindacabile parere statunitense, sponsorizzano il terrorismo. Da notare che Cuba era stato aggiunto all’elenco nel 2017 dallo stesso Trump.
Il presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha subito respinto la decisione sottolineando: “Il presidente Trump, in un atto di arroganza e disprezzo per la verità, ha appena ripristinato la designazione fraudolenta di Cuba come Stato sponsor del terrorismo”. Il capo di Stato cubano ha quindi aggiunto che l’obiettivo dell’inquilino della Casa Bianca è quello di "continuare a rafforzare la crudele guerra economica contro Cuba per fini di dominio".
Secondo il presidente cubano, questo gesto rappresenta un “atto di presa in giro e di abuso e ribadisce il discredito delle liste e dei meccanismi di coercizione unilaterale del governo degli Stati Uniti.La conseguenza delle azioni di estrema pressione economica attuate da Trump è stata quella di generare carenze nel nostro popolo e un aumento significativo del flusso migratorio da Cuba verso gli Stati Uniti”.
Anche il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez ha criticato la decisione annunciata lunedì dal nuovo capo della Casa Bianca- “Ubriaco di arroganza, il presidente Trump decide senza ragione che Cuba sponsorizza il terrorismo. Sa che sta mentendo. Il loro obiettivo è quello di aumentare le punizioni e la guerra economica contro le famiglie cubane. Causerà danni, ma non spezzerà la ferma determinazione del nostro popolo. Vinceremo”, ha scritto il ministro sul popolare social X.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia