(ASI) “Con l’inizio delle lezioni torna il tema dell’edilizia scolastica e della sicurezza negli istituti. Tra l’altro è di queste ore anche la pubblicazione del “XXII Rapporto sulla sicurezza delle scuole” di Cittadinanzattiva, che offre una fotografia piuttosto delineata della situazione.
In un tale contesto non mancano, né mancheranno, i fiumi di parole che solitamente si riversano su argomenti tanto delicati ma che spesso non producono altro che una sorta di indignazione sterile. Noi, invece, riteniamo che occorra prendere atto con pragmatismo dello stato delle cose, decidere le priorità e agire di conseguenza. Sembra una banalità quanto detto, eppure siamo al cospetto di situazioni che si trascinano da decenni e per le quali si sono sempre adottati interventi tampone!”
La disamina del Segretario Nazionale UGL Scuola nonché componente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, Ornella Cuzzupi, non lascia spazio a fraintendimenti.
“Per prima cosa occorre aver chiaro che siamo in presenza di strutture per la maggior parte datate, che presentano, chi più e chi meno, problemi che vanno dalla manutenzione a quelli specificatamente strutturali senza tralasciare i mancati adeguamenti antisismici. Per non parlaredell’assenzadelle basilari certificazioni. Ecco, a fronte di tali circostanze non basta scandalizzarsi né tantomeno appellarsi unicamente al Pnrr, è evidente che serve una precisa, determinata e prospetticaazione politica.
Occorre, senza tergiversare, stabilire per leggela direzione sulla quale devono muoversi i soggetti interessati, Governo, regioni, enti locali;e assicurare con lo stesso strumento una continuità d’investimenti per l’edilizia scolasticaproiettata nel tempo. Impegni economicipianificati conun adeguato minimo annuale fisso e una parte variabile per casi straordinari.
Quanto detto vale anche per gli arredi e il benessere di alunni e operatori dell’istruzione. In diverse scuole siamo ancora ai giubbini addosso d’inverno e ai ventilatori comprati dai docenti nei periodi di caldo. Anche questo deve essere inquadrato nella programmazione a cui facevamo cenno. Solo in tal modo e con un diretto e trasparente coinvolgimento da parte di tutti gli attori istituzionali potranno essere trovate adeguate risposte o, in caso contrario, precise responsabilità!”.
Il Segretario Nazionale, nella sua ferma convinzione che la scuola, in quanto officina del domani, non può ancora rimanere in una tale, drammatica, palude,lancia una sfida alla politica.
“Da parte nostra spingeremo in ogni modo affinché siano realizzati gli obiettivi indicati, ne faremo motivo di lotta se necessario. Non sarà facile, ma auspichiamo che il buon senso e il credere in una scuola di merito e di valore possa accelerare un processo senza il quale non vi sarà alcun miglioramento serio e concreto della scuola”.