(ASI) - La trattativa per l’approvazione della legge di bilancio per il 2026 è di nuovo in fase di stallo per quanto riguarda le risorse sulla sicurezza. L’incontro di ieri tra governo e sindacati, ha infatti registrato un nulla di fatto, in quanto non sono disponibili gli stanziamenti aggiuntivi per ottenere risorse atte a coprire carenze su pensioni, straordinari, turn-over, stipendi e condizioni di lavoro, che i sindacati rappresentativi del comparto sicurezza avevano avanzato.
L’esecutivo ha infatti comunicato che non sono disponibili stanziamenti ulteriori nella manovra e ha rinviato qualsiasi decisione sulla materia.
La riunione si è svolta alla presenza del sottosegretario Alfredo Mantovano e dei ministri Matteo Piantedosi, Giancarlo Giorgetti e Paolo Zangrillo: i rappresentanti del governo hanno richiamato le risorse già previste nella legge di bilancio e hanno escluso aperture immediate per nuove voci finanziarie per le “divise”. Definito l’esito dell’incontro completamente insufficiente, le sigle sindacali hanno espresso critiche profonde, in particolare il Coisp, il sindacato della Polizia, ha dichiarato che non bastano pacche sulle spalle, ma servono risposte concrete su pensioni, straordinari e turnover. La tensione sulle risorse per la sicurezza non è nuova: già all’inizio dell’esame delle prime bozze della manovra, i sindacati avevano fortemente lamentato la totale assenza delle risorse concrete per il loro comparto.
Attualmente la legge di bilancio è ancora in fase di esame in Commissione al Senato; l’iter prevede la presentazione e la successiva valutazione degli emendamenti e dei pareri di governo prima delle votazioni in Aula; nei giorni scorsi la Commissione ha dichiarato l’inammissibilità di oltre cento proposte tra gli emendamenti segnalati, un fatto che ha acuito la complessità dell’esame e reso ancora più difficile trovare dei margini finanziari per effettuare gli aggiustamenti richiesti dai sindacati rappresentativi delle divise. A confermare la problematica, è lo stesso Ministero dell’Economia, che continua a lavorare sul bilancio complessivo e sui possibili spazi di manovra. L’ultima parola dunque resta al MEF, che dovrà rendere esigibili dei nuovi fondi aggiuntivi per venire incontro alle richieste dei sindacati del comparto sicurezza.
Carlo Armanni - Agenzia Stampa Italia



