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(ASI) Il 3 febbraio 1998 nel Cermis, in Trentino, un aereo americano - decollato dalla base di Aviano per un'esercitazione - tranciò un cavo di una funivia uccidendo venti persone. Come da quattordici anni a questa parte, la ricorrenza è accompagnata da frasi dense di delusione per un iter giudiziario costellato di lati mai chiariti.
"Un messaggio di vicinanza ai familiari delle vittime, per la ricorrenza di questa tragedia, causata da un comportamento irresponsabile". E' quanto affermato dal presidente della provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai. "Vorrei soprattutto - ha aggiunto - esprimere un forte rammarico per la vicenda giudiziaria che non è riuscita a fare luce completamente su questa dolorosa vicenda e di punire le responsabilita".
Il presidente del Consiglio provinciale di Trento, Bruno Dorigatti, ha posto l'accento su responsabilità e negligenze. "Una tragedia assurda che poteva essere evitata se - ha proseguito Dorigatti - il buon senso e le legittime preoccupazioni della gente trentina fossero state ascoltate. Ricordo che nell'agosto del 1996 (due anni prima della tragedia) quest'aula aveva approvato un ordine del giorno con il quale impegnava la Giunta ad intervenire nelle sedi competenti per evitare l'effettuazione di manovre di addestramento militare con voli a bassa quota in Trentino".
"L'unanime esecrazione per una tragedia che poteva e doveva essere evitata ha lasciato il posto all'amarezza conseguente ai deludenti esiti di carattere giudiziario che hanno finito per lasciare del tutto indefinite e impunite le responsabilità per questa gravissima sciagura", ha concluso Dorigatti, esprimendo solidarietà ai familiari delle vittime e alla comunità di Cavalese.
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