(ASI) “In considerazione dell’emergenza Peste Suina in Italia, che coinvolge attualmente anche diversi Paesi europei, tenuto conto della complessa gestione dell’epidemia nei vari cluster di infezione sul territorio nazionale, la nuova struttura commissariale ha immediatamente dato continuità alle azioni sanitarie di controllo e gestione dell’emergenza.
Allo stesso tempo è stata elaborata, anche alla luce delle raccomandazioni formulate in esito alla missione degli esperti della Commissione europea, una rimodulazione della strategia già condivisa con i Ministeri competenti e pronta ad essere trasmessa a Bruxelles. In particolare, nelle zone di restrizione per PSA verranno potenziati gli aspetti relativi al controllo della popolazione di cinghiali e nella zona a confine con le aree infette verrà concentrata un’imponente azione di depopolamento in relazione ai cinghiali selvatici, finalizzata all’eradicazione della malattia e a preservare dall'infezione i territori indenni. In quest’area convergeranno anche le attività di controllo da parte delle Forze Armate, appositamente coinvolte nelle azioni di contrasto alla diffusione della PSA”.
Lo dichiara in una nota il designato commissario straordinario per la Peste Suina Africana Giovanni Filippini.
“Sono proseguite – aggiunge Filippini - le azioni di confinamento delle popolazioni di cinghiali attraverso le operazioni di barrieramento delle autostrade e altre arterie stradali, chiusura dei varchi e dei passaggi, al fine di limitare gli spostamenti di cinghiali dalle zone interessate dalla malattia alle zone indenni. Continuano, inoltre, le attività di sorveglianza dei cinghiali e degli allevamenti di suini domestici. Verranno ulteriormente potenziate le risorse per la messa in sicurezza del settore suinicolo attraverso l’implementazione delle misure di biosicurezza. È attualmente in corso la gestione dei recenti focolai che si sono verificati negli allevamenti delle regioni del nord Italia. La collaborazione tra Ministeri per il sostegno della filiera produttiva continuerà ad essere prioritaria, senza trascurare l’importante coinvolgimento delle associazioni di categoria e di tutti i portatori di interesse, comprese le associazioni venatorie, nella difficile lotta alla malattia”.