Focus su due diversi scenari: le organizzazioni che si iscriveranno al RUNTS e quelle che, per scelta o specifica previsione, non lo faranno
(ASI) Roma - “Il futuro delle Onlus tra opportunità e limiti” è il titolo del documento curato dalla commissione di studio “ETS Enti del Terzo Settore” del Consiglio nazionale dei commercialisti, presieduta da Lucio Aricò, nell’ambito dell’area di delega “Enti del Terzo Settore” affidata ai consiglieri nazionali Michele de Tavonatti e David Moro.
Il documento propone un quadro riassuntivo della disciplina giuridica e dell afiscalità attuale e futura delle Onlus (Organizzazioni non lucrative di utilità sociale) che prende in considerazione due diversi scenari: quello delle Onlus che si iscriveranno al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore), con un focus in relazione a quando effettuare tale scelta, e quello delle Onlus che, per scelta o per specifica previsione, non si iscriveranno o non potranno iscriversi al Registro Unico, approfondendone le motivazioni e le conseguenze derivanti dalla mancata iscrizione.
Il Codice del Terzo Settore (CTS), infatti,abroga con effetto “posticipato” gli articoli da 10 a 29 del D.lgs. n. 460/1997 istitutivo delle Onlus, individuandone la decorrenza (al successivo articolo 104)a partire dal periodo di imposta successivo all’autorizzazione della Commissione europea (art. 101, comma 10 del CTS) e, comunque, non prima del periodo di imposta successivo di operatività del RUNTS.
La previsione consente alle Onlus di continuare ad operare fino al 31 dicembre del periodo di imposta in cui verrà reso il parere della Commissione europea, essendosi già verificata, a partire da novembre 2021, la seconda condizione prevista dal citato art. 104 del Codice del Terzo Settore con l’avvio del RUNTS.
Alla luce di questa previsione legislativa, gli enti attualmente titolari della qualifica fiscale di Onlus per effetto dell’iscrizione all’Anagrafe tenuta dall’Agenzia delle Entrate saranno chiamati, entro il 31 marzo dell’esercizio successivo al verificarsi delle due fattispecie sopra richiamate, ad effettuare una scelta e a prevedere conseguenti ipotesi di cambiamento.
Per poter cogliere pienamente le diverse possibilità e le motivazioni che ne sono alla base, la pubblicazione ripercorre la normativa regolante le Onlus,fornendo ai commercialisti le principali indicazioni per consentire un passaggio consapevole nel mondo del Terzo settore." Così in una nota Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili